AGROPOLI. Proseguono le indagini per provare a ricostruire la vicenda della tomba profanata presso il locale cimitero. Dallo scorso weekend i carabinieri della compagnia di Agropoli stanno provando a ricostruire chi e perché abbia rubato la salma di Pasquale Picariello, il giovane morto nel 2006, a 20 anni, in un incidente stradale avvenuto in località Linora, al confine con Capaccio Paestum (leggi qui).
Vi sono dettagli che lasciano riflettere: il colpo è stato mirato. La tomba di Picariello, infatti, si trovava in un piccolo corridoio del cimitero che termina nella parte interna del camposanto, pertanto vi è soltanto una la via di fuga. Chi ha agito sapeva bene dove andare; ma non solo: il colpo è stato pianificato nei minime dettagli. I malviventi hanno rotto la tomba e portato via la salma arrampicandosi con delle impalcature di fortuna fino al terzo livello ma senza manomettere in alcun modo le sepolture vicine.
I militari tra domenica e lunedì hanno eseguito delle prime perquisizioni e eseguito controlli nelle campagne circostanti. Dal modo in cui sono condotte le attività di indagine si presume che gli investigatori siano certi che la profanazione della tomba sia stata compiuta da soggetti riconducibili all’ambito locale. La stessa famiglia propende per questa tesi. Addirittura c’è chi ipotizza che la bara, una volta rubata, sia stata poi messa in un altro loculo e per questo gli operai dell’Agropoli Cilento Servizi provvederanno ad aprirne alcuni presenti nelle vicinanze.
Eppure non manca chi ritiene che l’atto sia un chiaro segnale riconducibile a persone non della zona o comunque al mondo della criminalità. La città intanto è sconvolta per un episodio che non era mai accaduto in passato.