CAPACCIO PAESTUM. “Pur non avendo mai avuto dubbi a riguardo, prendo atto che – come riportato dagli organi di stampa – la mia persona non è assolutamente sfiorata dalle indagini riguardanti la vicenda Squecco”. Con una dichiarazione in realtà scontata Franco Alfieri dice la sua sugli eventi di ieri a Capaccio Paestum (leggi qui). Un blitz ha portato al sequestro di ben 20 ambulanze ed alcuni immobili di proprietà di Roberto Squecco o comunque di persone o società che, stando alle accuse, sarebbero a lui riconducibili.
Gran parte degli indagati sono nella sua rete familiare e in effetti tra le accuse c’è anche quella di aver trasferito loro beni fraudolentemente. Ieri l’attività della squadra mobile che ha portato al sequestro di beni. Nell’inchiesta sono finite persone di fiducia di Squecco, dipendenti Asl e poi la ex moglie, Stefania Nobili, eletta nelle liste di Franco Alfieri e divenuta capogruppo della sua maggioranza (era stata la più votata alle ultime amministrative).
Tutta l’attività investigativa è partita dal corteo delle ambulanze all’indomani della vittoria elettorale di Franco Alfieri, nel giugno scorso. Un evento dal quale il neo sindaco prese le distanze e che molti giudicarono inopportuno. Squecco, in realtà, era già finito sotto la lente di ingrandimento della giustizia ed era già stato condannato per reati di criminalità organizzata. L’indagine che ha portato al blitz di ieri potrebbe avere nuovi sviluppi a breve.
“Stiamo mettendo gli occhi su tutta quell’attività che ruota attorno a questo settore del pubblico servizio, delicato e rivolto a un’utenza debole – spiega il questore Maurizio Ficarra – Ci teniamo particolarmente: è stato un episodio eclatante”, dice in riferimento al corteo di ambulanze.