“Golfo Beer Festival”, inizio col botto: a Policastro trionfa la comicità di Mino Abbacuccio
Stasera il concorso di organetto e domani ultima serata con la Folk Band di Manuel Scarpitta
Si preannunciava davvero una sorprendente terza edizione. E Davide Mega, organizzatore del Golfo Beer Festival, non ha deluso le aspettative.
Inaugurata ieri sera la prima serata della festa della birra del Golfo di Policastro, sono stati in tanti, appassionati e non, ad accorrere nella bellissima piazza Duomo di Policastro Bussentino.
Un’atmosfera resa magica dalle note della musica tradizionale della Ichos Mediterraneo Folk, che ha fatto da cornice ai sapori delle specialità gastronomiche, ai boccali colmi di birra e alle creazioni realizzate a mano dagli artigiani locali.
Ospite d’eccezione è stato uno dei comici napoletani più acclamati del momento.
Si tratta del giovane Mino Abbacuccio, conosciuto per essere il protagonista di Made in Sud, celebre show comico di Rai 2.
Con in tasca una Laurea in Economia Commercio, dall’età di 19 anni segue il sogno di fare il comico: “Saluta TITÌ”, “Il Tatuatore Sbaglio” e
“L’Amico degli animali Tití” sono i personaggi che lo hanno portato a riscuotere un enorme successo in tutta Italia.
È la tua prima volta a Policastro? Come ti sei trovato?
Si, è la mia prima volta qui. Desideravo venirci e, grazie a Davide, ho avuto questa possibilità.
Ho trovato delle persone fantastiche e sono stato benissimo.
Parliamo un po’ di te
Come nasci artisticamente?
Ho fatto sempre ciò che amavo fare, in primis tutto quello che fa parte del mondo dello spettacolo.
Ho iniziato con spettacoli di magia, di burattini e per bambini e nel frattempo non ho mai lasciato gli studi, laureandomi in Economia e Commercio.
Ad un certo punto, gli impegni sono diventati tanti e ho dovuto fare una scelta.
Così ho trasformato quella che era una mia passione in un lavoro e mi sono impegnato tanto affinché diventassi un professionista.
Ho cercato sempre di fare di più, divertendomi.
Da dove nascono i tuoi personaggi e a cosa si inspirano?
Tutti i miei personaggi nascono dal quotidiano e vengono portati sul palco in maniera esasperata e divertente. In questo modo, ho voluto creare un modo per far ridere, emozionare e lasciare un tormentone.
Quanto ti ha aiutato la tua napoletanità? E quanta influenza ha avuto su di te l’arte di Massimo Troisi?
Per me, Massimo, è senza dubbio un mito da osservare. È un momento di alta comicità, da godere come spettatore, che non può essere ricopiato.
Napoli ha un debito con lui perché doveva dargli di più in quanto lui lo meritava.
Sogni nel cassetto?
Continuare a fare quello che sto facendo.
Mi sento realizzato perché sono in una trasmissione televisiva importante per la quale lavoro sul palco e dietro le quinte.
Spero di continuare con questo gruppo fantastico per realizzare tanti progetti.