Gli archeologici Unisa riportano alla luce un nuovo pezzo di storia.
La campagna di scavo 2019 dell’Università degli Studi di Salerno, diretta dal prof. Fausto Longo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Salerno (Dipartimento DISPAC) ha fin da subito sorpreso. Nella mattinata di mercoledì 11 settembre, nei pressi del santuario di Atena, è emerso un antico frammento di pietra, il cui materiale sembrerebbe essere simile a quello degli oggetti decorativi del tempio. Stando alle prime ricostruzioni a venire alla luce è un volto, con molta probabilità femminile, completo per circa tre quarti. Il reperto, non rifinito nella parte posteriore, come invece risulta quella anteriore, lascia intendere che possa trattarsi di una lastra architettonica, forse una metopa, proveniente proprio dal tempio dedicato alla dea.
“Finora – afferma il direttore del Parco Archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel – la scultura in pietra da Paestum è nota soprattutto dal santuario di Hera alla Foce del Sele, ma non è detto che il quadro non possa cambiare in futuro, anche perché sappiamo che il tempio cosiddetto “Basilica” con molta probabilità aveva metope scolpite: dovevano essere un centinaio, di cui finora non abbiamo traccia. La scoperta dei colleghi salernitani riapre la questione anche per il santuario di Athena”.
“Per nostra fortuna – afferma Fausto Longo – non tutto il tempio è stato setacciato negli anni Venti e Trenta: esistono ancora aree intatte su cui indagare. Anche quest’anno, la nostra squadra di ricerca sta lavorando sull’edificio sud-est, al quale erano state attribuite le terrecotte architettoniche esposte nel museo archeologico di Paestum, tra i documenti più antichi provenienti da questa zona”.
Per tutti i curiosi ed appassionati, sarà possibile visitare lo scavo in corso tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 12:00 alle 12:30.