Domenica 8 settembre 2019, a Battipaglia saranno evacuati 36.177 battipagliesi, per disinnescare una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale, lanciata il 9 settembre 1943, dagli anglo-americani durante “Operazione Avalanche”, meglio conosciuta come “Sbarco di Salerno”.
Questa è la storia di tre eroici giovani di Agropoli, Mario Costa, Raffaele Scotti e Angelo Maria Salvatore che, il 9 gennaio del 1948, vedendo a pochi metri dalla spiaggia agropolese, una mina vagante galleggiare ed avvicinarsi pericolosamente alla battigia, decisero di trascinarla con una barca a largo, lontano da Agropoli, per poi avvisare le autorità competenti. Fortuna volle che l’atto sconsiderato, venisse premiato senza il sacrificio di vite umane.
Leggiamo l’articolo pubblicato a maggio 1949, da “Il Roma, Cronache di Salerno”:
Per l’atto di coraggio il Ministro degli Interni ha concesso al lavoratore Mario Costa, oggi in Australia, la medaglia di bronzo con seguente attestato: “Il Ministro, Segretario di Stato per gli Affari dell’Interno, veduto il decreto del presidente della Repubblica 27 Aprile 1949, ha conferito a Costa Mario, meccanico, la medaglia di Bronzo al Valore Civile per aver avvistato il 9 gennaio 1948 in Agropoli una mina vagante, a poca distanza dalla riva, non esitava, sebbene conscio del pericolo, a lanciarsi in mare, allo scopo di rimorchiare l’ordigno. Dopo ripetuti tentativi riusciva, con l’aiuto di altri animosi nel generoso intento, evitando così gravi danni alle persone e alle cose. La stessa onorificenza è stata concessa a Raffaele Scotti e ad Angelo Maria Salvatore. Agli animosi giovani i nostri rallegramenti”
Firmato: Ministro Scelba”.
All’epoca non furono adottate misure di sicurezza, perché tre giovani ardimentosi agropolesi, rischiando la propria vita, salvarono Agropoli da lutti e danni.