Tre chirurghi dell’ospedale di Polla “Luigi Curto”, hanno recentemente sollevato una nuova problematica nella struttura sanitaria del Vallo di Diano. Nonostante le rassicurazioni del Direttore Generale Sosto riguardo all’arrivo di nuovi medici per le unità operative più in difficoltà e l’imminente apertura del servizio di day hospital oncologica tanto atteso, la situazione sembra peggiorare ulteriormente.
La richiesta si inserisce già un quadro precario
I tre medici di chirurgia che hanno richiesto il trasferimento sono il dottor Nicola Ciliberti, il dottor Giuseppe Giovanni Ruberto e il dottor Franco Benedetto D’Antuono. Al momento non sono noti i motivi dietro questa decisione, né se possa essere considerata come un “ammutinamento” considerando il clima non esattamente sereno che si respira nel reparto tra gli operatori sanitari.
L’ospedale di Polla ha dovuto affrontare numerose criticità negli ultimi tempi, e questa richiesta di trasferimento dei chirurghi rappresenta una nuova tegola sul già instabile equilibrio dell’istituzione. È cruciale comprendere i motivi dietro questa scelta, in modo da poter intervenire tempestivamente per risolvere le problematiche interne e garantire la continuità delle cure.
Si auspica un intervento delle autorità sanitarie
La presenza di chirurghi altamente qualificati è fondamentale per un ospedale e la loro richiesta di trasferimento potrebbe compromettere ulteriormente la già precaria situazione dell’ospedale di Polla. Sarebbe auspicabile un’indagine approfondita sulle ragioni che hanno spinto questi professionisti a prendere questa decisione, al fine di individuare eventuali criticità o disfunzioni all’interno del reparto di chirurgia.
Le autorità sanitarie e gli amministratori locali devono affrontare questa situazione con serietà e determinazione, cercando di comprendere le preoccupazioni dei medici e lavorando per creare un ambiente di lavoro più sereno e collaborativo. È essenziale garantire la qualità delle cure e la soddisfazione dei professionisti sanitari, al fine di offrire un servizio adeguato alla popolazione del Vallo di Diano.