Solstizio d’estate: questa definizione, anche un po’ difficile da pronunciare, deriverà certamente dalla nostra lingua madre latina ma oggi l’aria è particolarmente frizzante e l’orizzonte dell’italiano medio decide di lasciar dietro di sé il passato e le origini per proiettarsi alla vacanza e ai primi weekend di relax.
Eh si, il 21 giugno segna l’inizio di nuove possibilità, rinvigorisce coloro che si apprestano a prenotare la propria vacanza, è l’ultimissima chiamata per il cambio stagione, nonchè per la possibile perdita di qualche chilo di troppo accingendosi a mostrarsi liberi e disinvolti sotto l’ombrellone.
‘Vacanza’ ed altri validi motivi
Piuttosto è il termine ‘vacanza’ che, a farci caso, racchiude il vero senso di uno stato d’essere stimolante che non dovrebbe, anche nell’odierno, svuotarsi del suo originale significato.
Infatti vacanza deriva dall’aggettivo latino ‘vacuo’ per indicare il vuoto, ossia la sospensione di un’attività, di lavoro o di studio, spesso in corrispondenza di particolari ricorrenze o festività.
C’è, oltre a ciò, un riferimento storico che affranca il valore del concetto di vacanza: la Belle Époque, un blasonato periodo storico di stampo francese dei primi del novecento. Fra gli attributi che rendono leggendariamente ‘bella’, nelle nostalgiche rievocazioni postume, la Belle Époque, ha un peso non indifferente il diritto e la pratica, mai prima così diffusi, della villeggiatura: al mare, in montagna, in campagna, nelle stazioni termali. La Belle Époque è anche l’epoca di una prima democratizzazione della vacanza: non più appannaggio esclusivo delle classi aristocratiche e della ricca borghesia.
La stagione estiva nell’immaginario collettivo italiano
Bando, tuttavia, ai riferimenti storico-etimologici, possiamo rievocare il 21 giugno, solstizio d’estate o inizio ‘stagione’ come dir si voglia, con le parole schiette e nostalgiche di Salvatore Battista che della vacanza dice:
“La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere gli amici del tuo quartiere, ed al ritorno non ricordavi quasi più dove abitavi…. Si mandavano le cartoline che arrivavano ad ottobre ma era un modo per augurare “Buone vacanze da…” ad amici e parenti.
Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l’Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito.
Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più.
Nessuno aveva da studiare per l’estate e l’unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto.
Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perchè era più fresco.
Intanto arrivava settembre, tornava la normalità.
Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l’Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre.
“Parla delle tue vacanze”. Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato.
E se non vai ai Caraibi a Sharm o ad Ibiza sei uno stronzo. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno.
Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi ragazzi e pure gli adulti. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così.
La vita era quella vera insomma“.
Qualche dato
Il Solstizio d’estate cade il 21 giugno 2023 alle ore 16:58 ora italiana, ma la data non è sempre la stessa. L’evento determina il passaggio astronomico dalla primavera alla stagione estiva e combacia con il giorno più lungo dell’anno.