21 Febbraio 2023: La Giornata Internazionale della lingua materna

Di Redazione Infocilento

L’ UNESCO nel novembre del 1999 proclamò la Giornata Internazionale della lingua madre, celebrata dagli anni 2000 ogni 21 Febbraio.
La diversità linguistica nel corso dei tempi è stata fortemente minacciata come dimostra il triste evento da cui nasce tale celebrazione, avvenuto il 21 Febbraio del 1952 a Dacca dove alcuni studenti manifestarono in difesa del bengalese, una delle lingue nazionali del Pakistan, ma furono repressi e uccisi dalle forze di polizia nel medesimo giorno.

La Gionata della lingua madre promuove il multilinguismo e la solidarietà linguistica, divenendo un simbolo di scambio e riflessione. Ogni parlante stima la propria lingua ma è bene riconosca anche
l’importanza degli altri codici di comunicazione, attraverso i quali è possibile incentivare il dialogo. Nonostante usi e fattori molto variabili (ad esempio:trasferimenti, migrazioni o abitudini in famiglia) la lingua materna merita di essere custodita e valorizzata. Il primo centro di promozione è la scuola, in cui si possono realizzare attività educative favorevoli all’inclusione linguistica: la realizzazione di una carta d’identità linguistica per ogni studente, la creazione di un mappamondo linguistico per ogni classe o laboratori di lettura.

In materia si esprime anche il quarto obiettivo dell’Agenda 2030 che mira allo sviluppo sostenibile dell’istruzione, incentivando l’equità e combattendo le disuguaglianze: “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti.”

La lingua madre conta e porta un vantaggio degno di riconoscenza, come ricorda il celebre linguista ed ex Ministro della pubblica istruzione, Tullio De Mauro: ” La lingua materna, con cui siamo nati e abbiamo imparato ad orientarci nel mondo, non è un guanto, uno strumento usa e getta. Essa innerva la nostra vita psicologica, i nostri ricordi, associazioni e schemi mentali”.

L’ attenzione alla storia linguistica, ai dialetti regionali e alle minoranze straniere consente l’incontro fra culture differenti, crea confronto ed incoraggia la conoscenza. Ludovica Monzo

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