Ora è ufficiale. Concessi gli arresti domiciliari a Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno (sospeso). Le voci di una attenuazione della misura cautelare si erano rincorse per alcune ore, ma era state smentite dagli stessi legali. Poi la notifica via pec del provvedimento ha confermato i rumors.
Il politico di Torchiara resta agli arresti ma lascerà il carcere di Fuorni per scontare la misura presso la sua abitazione, con i suoi cari.
L’accusa
Alfieri era finito in carcere lo scorso 3 ottobre con l’accusa di aver favorito l’assegnazione di appalti pubblici a una ditta amica, che in seguito avrebbe subappaltato i lavori all’azienda di famiglia, gestita dalla sorella Elvira.
Le difese
Gli avvocati Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro, difensori di Alfieri, hanno sempre sostenuto l’innocenza del loro assistito, sottolineando l’assenza di prove concrete a suo carico. Il ricorso al Tribunale del Riesame, accolto in parte, ha portato a questa nuova misura cautelare, ritenuta più proporzionata rispetto alla detenzione in carcere.
Gli altri indagati
Non hanno avuto lo stesso esito le richieste di misure alternative per gli altri indagati, che restano ai domiciliari. Tra questi, la sorella di Alfieri, Elvira, e gli imprenditori Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente titolare e procuratore speciale della Dervit.