Ultras Eboli infuriati: il derby a porte chiuse scatena la protesta

Organizzata una manifestazione di protesta per domenica 22 settembre, in concomitanza con la gara

Di Silvana Scocozza

La decisione di disputare il derby Ebolitana-Battipagliese a porte chiuse ha scatenato l’ira degli ultras eboliani. In un comunicato ufficiale, la tifoseria ha espresso il proprio sdegno e ha rivolto dure critiche all’amministrazione comunale, al prefetto e alla società.

La posizione degli ultras

“Un’ennesima discriminazione” è la definizione utilizzata dagli ultras per descrivere la decisione di giocare a porte chiuse. Nel comunicato, si chiedono perché altre città della provincia abbiano potuto disputare derby considerati a rischio con la presenza dei soli tifosi locali, mentre ad Eboli sia stata imposta una chiusura totale.

Il sindaco è stato accusato di “menefreghismo” e di non aver fatto abbastanza per garantire la presenza dei tifosi allo stadio. Gli ultras hanno sottolineato come il senso di appartenenza passi anche attraverso il sostegno alla squadra della propria città e come questa decisione penalizzi tutta la comunità.

Anche il prefetto è stato messo in discussione. Gli ultras si chiedono come mai in altre città siano state adottate soluzioni diverse, permettendo ai tifosi di assistere alle partite.

La società è stata invitata a chiarire se abbia fatto tutto il possibile per evitare la chiusura dello stadio e a garantire che in futuro non si verifichino più episodi simili.

La manifestazione

In risposta a questa situazione, gli ultras hanno indetto una manifestazione per domenica 22 settembre alle ore 15:00 in piazza della Repubblica. L’obiettivo è quello di mostrare il proprio sostegno e di protestare contro la decisione di giocare a porte chiuse.

“Non ci stiamo!” è il messaggio chiaro e forte lanciato dagli ultras eboliani, che invitano tutti coloro che sentono l’appartenenza alla città a partecipare alla manifestazione.

Gli ultras hanno lanciato infine un ultimatum alla società: in caso di sconfitta, chiedono le dimissioni dei responsabili.

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