Il Giudice del Tribunale di Vallo della Lucania – sezione Lavoro, ha dichiarato l’antisindacalità della procedura posta in essere dal Comune di Agropoli in merito all’adeguamento del regolamento di Polizia Locale approvato in Consiglio Comunale nel maggio del 2023, senza la dovuta e preventiva informazione alle organizzazioni sindacali.
Per tali motivi le Segreterie provinciali della FP CGIL Salerno e CSA Fiadel Salerno avevano adito al giudice del Lavoro, iter istruito e seguito dall’ Avvocato Giuliana Alati dell’ufficio legale CGIL, affinché fosse appurata la lesione delle prerogative sindacali.
Il Giudice ha accolto pienamente le tesi dei sindacati ed ha appurato la violazione da parte del Comune di Agropoli delle normative in materia in quanto l’organizzazione e la disciplina degli uffici è soggetta al vincolo della consultazione sindacale che nel caso di specie è mancata, ancorché richiesta.
Per cui il Giudice del Lavoro ha dichiarato che il Comune di Agropoli ha posto in essere un comportamento antisindacale per non aver preventivamente informato le RSU e i Rappresentanti Territoriali delle Organizzazioni Sindacali di Categoria firmatarie del CCNL di categoria, dell’adozione della delibera di Consiglio Comunale del 29 maggio 2023,e per l’effetto, ha ordinato al Comune di Agropoli di cessare immediatamente tale comportamento antisindacale attraverso la revoca della delibera.
Ciò potrebbe determinare anche delle novità nel corpo di Polizia Municipale. Proprio in virtù di quella delibera, fortemente voluta dal sindaco Roberto Mutalipassi, ci fu un avvicendamento nelle cariche dei caschi bianchi che ora potrebbero essere messe in discussione.
Soddisfatti i sindacati che commentano: «Ancora una volta la FP CGIL SALERNO e CSA FIADEL SALERNO hanno dimostrato la legittimità delle proprie rivendicazioni a tutela dei diritti dei lavoratori, e la necessità da parte dell’Ente Comunale del pieno e corretto rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro».
Per l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mutalipassi, ancora una beffa.