Coscioni sospeso, Tommasetti: “Sulla Torre Cardiologica avevamo ragione noi”

“Il presunto caso di malasanità che lo ha coinvolto obbliga il professore Coscioni a farsi da parte”. Non ha dubbi Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega

Di Comunicato Stampa

Il presunto caso di malasanità che lo ha coinvolto obbliga il professore Coscioni a farsi da parte”. Non ha dubbi Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, nel commentare la sospensione per 12 mesi del primario dall’incarico presso la Torre Cardiologica del Ruggi, a seguito della misura cautelare disposta dalla Procura della Repubblica di Salerno. Il caso riguarda una garza “dimenticata” nel corpo di un paziente durante l’intervento che ne provocò il decesso. Altri provvedimenti hanno colpito quattro operatori sanitari dell’equipe di Coscioni.

Il commento

Siamo come sempre per la presunzione di innocenza – precisa Tommasetti – La questione però va ben oltre quello che sarà l’esito dell’inchiesta”. Il consigliere regionale concentra il discorso sullo smantellamento della storica Cardiochirurgia all’ospedale di Salerno: “Ricordiamo che un’eccellenza del Ruggi, che per decenni ha fatto scuola in tutta Italia, è stata sdoppiata prima e demolita poi per far posto a Coscioni, fedelissimo del governatore De Luca di cui è stato anche consigliere per la Sanità. Lo scorso anno il professor Severino Iesu e la sua intera equipe sono stati praticamente messi alla porta, vedendosi costretti a portare altrove le loro professionalità. Una nostra battaglia che ho portato avanti come consigliere regionale, un declino di cui finora nessuno ha voluto o saputo rispondere”.

“Sulla torre cardiologica avevamo ragione noi”

Come ricorda Tommasetti, “di recente il dottor Coscioni ha ricevuto l’incarico di professore a contratto nella mia Università di Salerno, con l’insegnamento che era in passato ricoperto proprio dal professor Iesu. Anche su questo occorre un immediato passo indietro, per non ledere ulteriormente la reputazione del nostro Ateneo”.

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