Pene per oltre 50 anni richieste dal Pm presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Vincenzo Palumbo, per i componenti del «clan familiare» Marotta – Cesarulo ed altri soggetti coinvolti in una indagine relativa ad estorsione e usura ma anche furti e ricettazione. L’attività investigativa era stata posta in essere dai carabinieri della compagnia di Agropoli, coordinati dalla Procura vallese.
Le accuse
Stando alla ricostruzione fatta oggi in aula dal pubblico ministero, i soggetti indagati si sarebbero resi responsabili a vario titolo di condotte criminose ricostruibili sia dalle intercettazioni telefoniche che dalle testimonianze dei testi che hanno raccontato di prestiti con elevati tassi e fenomeni di estorsioni caratterizzati da gravi minacce. Contestati anche i reati di furto in gioiellerie ed altre attività commerciali e ricettazione.
Le pene richieste dal Pm
Il Pm ha chiesto per Anna Cesarulo 5 anni di reclusione; 4 anni e mezzo per Bruno Marotta; 2 anni per Angelica Marotta, Filomena Marotta e Isabella Petrillo; per R.S. 3 anni di reclusione; 3 anni e 900 euro di multa per F.S., R.G. e F.C.; e ancora: per Marotta Isabella e Marotta Silvana chiesti 3 anni di reclusione, per Antonio Dolce 5 anni di reclusione e10mila euro di multa; 5 anni e mezzo di reclusione e 12mila euro di multa per Alberico Dolce; per Antonietta Marotta 5 anni e mezzo di reclusione e 12mila euro di multa; 5 anni e mezzo e 15mila euro di multa per Enzo Cesarulo.
I componenti delle famiglie Marotta e Dolce sono difesi dagli avvocati Antonio Mondelli, Michele Sarno, Giuseppe Della Minica, Franco Maldonato e Annalisa Buonadonna che prenderanno la parola il prossimo 16 maggio.