Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione di Salerno, ha accolto la richiesta di sospensione presentata da alcuni titolari di aziende e piccoli allevamenti riguardo alla macellazione immediata dei suini. Questa decisione ha riguardato anche gli allevamenti familiari situati nella zona rossa, che comprende i comuni di Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Castelle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo.
Ecco le criticità riscontrate nei territori
Antonio Citera, capogruppo consiliare di Sanza e uno dei comuni interessati dalla decisione, sta combattendo strenuamente contro la proliferazione eccessiva dei cinghiali nel territorio salernitano. Egli ha sottolineato come moltissime famiglie e allevatori, spinti anche da amministratori locali di piccoli comuni, siano stati costretti ad abbattere immediatamente i propri maiali, persino quelli ad uso domestico. Questo perché coloro che avrebbero dovuto rappresentarli hanno avuto paura di schierarsi contro il governo regionale e le altre autorità competenti.
La dichiarazione
“In pochi di noi hanno sempre portato avanti le richieste degli allevatori e delle famiglie che si sono sentite mortificate da chi ha sacrificato le esigenze collettive per obbedire agli ordini dall’alto”, ha dichiarato Citera. “Io sono libero, non ho paura di dissentire e criticare le azioni di De Luca o di chiunque abbia autorizzato questa decisione, ma possono dire tutti la stessa cosa oppure hanno paura?”
Il consigliere Antonio Citera si mette a disposizione dei cittadini che stanno affrontando questa problematica, offrendo il suo sostegno e supporto. Egli conclude il suo intervento con un attacco diretto: “Politici che avete dimostrato di che pasta siete fatti, dovete dimettervi perché non siete degni di rappresentare le esigenze delle persone che dipendono anche dall’economia legata all’allevamento suino.
Questo settore permette a intere famiglie di risparmiare e di alimentarsi in modo genuino. Ho sempre sostenuto che i maiali, se non fossero stati contagiati dalla peste suina africana portata dai cinghiali, non dovrebbero essere macellati. Invece si è preferito danneggiare i cittadini, senza minimamente considerare che l’abbattimento massiccio dei suini, specialmente quelli domestici, ha gravi ripercussioni sulla comunità. I cinghiali rappresentano ancora un problema e non possiamo permettere ulteriori danni morali ed economici a causa loro.”