Il miracolo della lacrimazione di Sant’Antonio: la storia della statua di Polla

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Di Angela Bonora

Era sabato 12 giugno 2010, quando Padre Ippolito, un frate del Convento di Polla, si trovava di fronte alla statua del Santo e notò qualcosa di straordinario: delle lacrime scendevano dagli occhi della figura. La statua sembrava viva, con gli occhi arrossati e lucidi, e le palpebre raccoglievano le lacrime che colavano lungo le guance.

La persistenza delle lacrime

Le lacrime continuarono a scendere a intervalli irregolari per tutto il pomeriggio e la sera, persistendo anche la mattina successiva. Il 13 giugno, verso le 6 del mattino, giunse a Polla Sua Ecc.za Mons. Angelo Spinillo, allora Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. Dopo aver osservato l’evento, il Vescovo si inginocchiò e pregò il Santo, invocando lo Spirito Santo e recitando le litanie e il canto del “Si Quaeris Miracula”.

L’analisi del liquido e l’asciugatura del volto

Terminata la preghiera, il Vescovo dispose che il liquido presente sulla statua fosse prelevato per ulteriori analisi. Con una siringa furono raccolti circa 10cc di liquido e il volto del Santo fu asciugato con un panno di lino. Durante l’episodio, sei religiosi e il Vescovo stesso furono testimoni dell’umidità presente sul volto del Santo.

Mons. Angelo Spinillo, attuale Vescovo di Aversa, decise di istituire una Commissione Diocesana di Indagine per esaminare l’evento delle lacrime. Dopo otto mesi di analisi, riscontri scientifici e testimonianze, la commissione raccolse una ricca documentazione che portò il Vescovo, il 13 febbraio 2011, a proclamare con un Decreto la veridicità dell’evento. In quella stessa occasione, il Vescovo sigillò in una teca i manutergi usati per asciugare le lacrime della statua, trasformandoli così in “Reliquie” che testimoniano il Miracolo.

Il miracolo delle lacrime

Il Miracolo delle Lacrime presso il Convento di Polla ha attirato l’attenzione e la devozione di numerosi fedeli. La proclamazione ufficiale della veridicità dell’evento da parte del Vescovo Spinillo ha reso le reliquie un segno tangibile di questa manifestazione straordinaria. La storia della statua che piange continua a suscitare curiosità e fede nella comunità locale e oltre.

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