Camerota e Pisciotta isolate: è corsa per la riapertura delle strade per fine mese, ma monta la rabbia dei pendolari

Disagi infiniti per i pendolari che protestano per la situazione viabilità nel basso Cilento. Diverse strade off limits

Di Silvana Romano

Il sud del Cilento costiero è isolato. E’ questa la realtà dei fatti, considerando le numerose interruzioni stradali, i movimenti franosi che hanno interessato negli ultimi giorni buona parte delle località costiere più gettonate. Una situazione che rischia di mettere in crisi l’inaugurazione della stagione balneare, ma soprattutto, gli abitanti, costretti ad intraprendere veri e propri viaggi per raggiungere il posto di lavoro, per andare a scuola o semplicemente per spostarsi sul territorio.

La situazione più grave si registra nei comuni  di Pisciotta e Camerota, dove l’interdizione al traffico della strada costiera di Rizzico, in seguito ad una frana del 2 maggio, e quella della Mingardina, per caduta massi nei pressi del ponte di San Severino di Centola, nei giorni scorsi, unita alla chiusura del percorso alternativo del “Ciglioto”, sempre per smottamenti, ha di fatto isolato un’intera area. La situazione è ancor più grave se si pensa alle difficoltà che potrebbero incontrare i mezzi di soccorso se interessati dall’urgenza di raggiungere queste località.

Camerota in gabbia

Il sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, in ben due ordinanze pubblicate sull’albo pretorio del comune, sottolinea le caratteristiche di massima urgenza dei lavori di messa in sicurezza che stanno interessando Marina di Camerota, nei pressi della zona in cui nei mesi scorsi sono stati fatti brillare alcuni massi della falesia che insiste sul tratto costiero, quelli relativi al disgaggio di altre rocce che hanno determinato la chiusura del primo tratto della Mingardina, nei pressi dello svincolo per San Severino di Centola, e quelli sulla strada che collega le frazioni Licusati e Marina di Camerota. Di fatto, il comune sarebbe privo di vie di fuga,  per cui è stato necessario riaprire il tratto del “Ciglioto” soltanto per i mezzi di soccorso e della protezione civile, mentre si spera che in tempi “brevissimi” possa essere ripristinata la viabilità generale sulle altre aree interessate dai lavori.

Residenti e pendolari protestano

Nonostante i buoni propositi, monta la rabbia dei residenti, dei pendolari, degli operatori turistici e dei corrieri: “Un’ora e un quarto per tornare a casa – dice Nicola – che lavora a Pisciotta, ma risiede al Marina di Camerota. “ieri sera dopo una giornata di lavoro, per tornarmene a casa, visto che pure il Ciglioto è chiuso, sono dovuto passare per Roccagloriosa, tagliando per Centola, da lì sono sceso a san Giovanni a Piro, Bosco, per poi tornare indietro. Un’ora e un quarto di viaggio e domattina di nuovo questa storia”.

Nicola non è l’unico a lamentarsi del disagio, pure economico, dovuto all’interruzione delle strade da e per Camerota. Si lamentano pure i corrieri costretti a fare giri immensi per evadere le consegne, che sistematicamente fanno slittare pure le tabelle di marcia. Stessa situazione per Pisciotta, altro comune isolato: “pensiamo ai turisti che non verranno? – dice Michela – e noi che qui ci veniamo per lavoro?.  Io vengo da Vallo Scalo. Prima rischiavo per Rizzico, dopo la chiusura, prendevo la Cilentana,  scendevo per la Mingardina. Un’ora di viaggio, adesso, che non c’è traffico, poi?. Dopo la caduta del masso e la chiusura della strada, prendo il treno, ma devo arrivare al posto di lavoro con il passaggio”.

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