Il Tribunale di Napoli, sezione specializzata per le Imprese, nei giorni scorsi ha accolto nel pomeriggio di ieri il ricorso proposto da uno dei componenti del CdA di Banca 2021 avverso talune delibere adottate in violazione di norme imperative.
Sospesa – dunque – l’Assemblea convocata per i prossimi 28 e 29 aprile 2023, chiamata – tra le altre cose – a rinnovare le cariche sociali.
Le contestazioni
Tutto da rifare, dunque. Perché le modalità di svolgimento ipotizzate e decise dal CdA (col rappresentante designato e con i soci costretti a recarsi in filiale con un voto privo dell’imprescindibile requisito della segretezza) tradiscono un potenziale conflitto d’interesse (di successivo approfondimento nel merito) e concretizzerebbero un ostacolo al necessario confronto dei soci, minando le basi di tutte le regole che informano l’agire sociale e caratterizzano qualsivoglia contesto societario.
Il commento
L’udienza di merito è stata aggiornata al 9 maggio 2023, ma – intanto – l’Assemblea di fine mese non si terrà.
“Si tratta di una pronuncia cautelare estremamente garantista per il Socio”, afferma Giuseppe Perito, candidato Presidente della compagine che si pone quale alternativa all’attuale CdA.
“I provvedimenti giudiziari si applicano, non si commentano. Era necessario ripristinare lo stato di diritto e mi pare che ciò sia avvenuto. A questo punto, il Socio non avrà più motivo di dubitare sulla legittimità dell’Assemblea, né per il metodo applicato (non in presenza), né per la libertà o la segretezza del voto.”
“Non c’è alternativa, ora come allora, ad un’assemblea pubblica e con voto segreto”, chiosa Perito.