Kajardin, il pirata simbolo del Carnevale di Agropoli

Di Redazione Infocilento

Anche la Città di Agropoli ha il suo simbolo carnevalesco che va a fare compagnia a “Burlamacco” di Viareggio, “Farinella” di Putignano, “Peppe Nappa” di Sciacca e a tante altre ancora. Considerata la storia della città, non poteva non essere il Saraceno a rappresentare la maschera simbolo di Agropoli.

Il personaggio si ispira al pirata Kair el-Din, detto anche Barbarossa, che nel XVI secolo fu protagonista della guerra corsara combattuta nelle acque del Tirreno, durante la quale fu coinvolta anche Agropoli. Nel corso delle varie edizioni del Carnevale di Agropoli il pirata è stato rappresentato dapprima con la spada riposta nel fodero per esorcizzare la distruzione e la paura, poi con la spada sguainata e maschere, filanti e coriandoli, quale simbolo di allegria e serenità. Il volto sempre sorridente come a voler mettere da parte le atrocità vissute sotto il fragore di una risata intelligente e provocatoria.

I carri allegorici di Kajardin quest’anno

Quest’anno in occasione della 50esima edizione del Carnevale di Agropoli sono due i carri allegorici dedicati al pirata a sfilare in apertura.

Il primo è quello raffigurante Kajardin che saluta con la mano il popolo agropolese, sul quale sono presenti le vincitrici di Miss Carnevale. Ad accompagnare il carro con coreografie a tema sono gli allievi della scuola di ballo Terry Dance di Teresa Marino, travestiti anch’essi da pirati. Una volta giunti al termine della sfilata in piazza Vittorio Veneto, presentano sul palco lo show dance “Pirati dei Caraibi”.

L’altro carro di Kajardin è unico e originale. Si tratta del primo carro in assoluto ad essere interamente realizzato con palloncini. Il pirata è rappresentato con la maschera a cavallo di un delfino, simbolo della squadra di calcio agropolese, e saluta il pubblico. L’assemblaggio, la modellazione dei palloncini, i colori vivaci, tra cui spicca in particolare l’azzurro, e la cura dei dettagli non possono che farci apprezzare la nuova tecnica della “balloon art”. Denise Russo

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