L’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Salvatore Marisei e il perché del no alla Bretella Eboli- Agropoli

Questione bretella Eboli-Agropoli, l'assessore all'urbanistica e ai lavori pubblici spiega il perchè del suo no alla bretella

Di Silvana Scocozza

A Eboli, in località Femmina Morta, nei pressi della Reggia di Persano, dove passerà (forse) la bretella ANAS Eboli – Agropoli, ogni anno, in diverse occasioni, quando vi sono precipitazioni solo un po’ più copiose, i fondi che lambiscono il fiume Sele vengono allagati.

Decine di ettari coltivati ‘in campo aperto’ sommersi dall’acqua e produzioni agricole oramai irrimediabilmente perdute. Un danno da milioni di euro. La strada di collegamento tra Fiocche e Borgo Carillia chiusa per l’esondazione del Sele, con gravi disagi per cittadini ed imprese.

Le dichiarazioni dell’assessore Marisei

«La bretella ANAS Eboli – Agropoli costa 1miliardo e 480 milioni di euro, di cui 360milioni già disponibili. Una follia che impatterà sull’ambiente rovinosamente. Le sole risorse già disponibili – scrive Marisei – servirebbero per la più grande manutenzione del territorio del Sele e del Cilento dopo la bonifica di inizio novecento.

Dalla tragedia di Sarno a quella recente di Casamicciola è tutto un susseguirsi di disastri, spesso annunciati, verificatisi anche nelle nostre zone, cui dovrebbe porsi rimedio con scelte coraggiose. Ma anche ad accettare la logica, a mio avviso del tutto inattuale, del miglioramento dei collegamenti verso il Cilento per rilanciare il turismo, si dovrebbe partire dal ferro e dal mare».

La stoccata al Governatore della Campania

«Per volere del Presidente De Luca, alla Piana del Sele è negata, almeno per ora, la possibilità di ospitare un HUB dell’Alta Velocità per le persone e le merci, cosi impedendo di riconvertire il trasporto delle produzioni agroalimentari della piana dalla gomma al ferro.

Dobbiamo, invece, accontentarci della stazione di Salerno che, per ubicazione e logistica, è del tutto inadeguata ad ospitare le infrastrutture che occorrono ad un grande hub. L’Italia divisa in due, con l’Alta Velocità che arriva ad Afragola, si ferma e va in ‘carrozza’, per riprendere da Eboli verso Reggio Calabria.

Un capolavoro che anche il nuovo Governo sembra accettare, impegnato come è a immaginare il Ponte sullo Stretto, come la più grande opera che non collegherà il Sud al Nord del Paese, ma Eboli a Palermo, insomma il Regno delle due Sicilie».

Liberare le nostra strade e le nostre aree industriali dal traffico pesante renderebbe le arterie esistenti già molto più praticabili, non solo nei mesi estivi. Collegare l’aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi con la metropolitana leggera sino ad Eboli, e poi ad Agropoli, consentirebbe alle persone di circolare liberamente e in sicurezza.

Le Vie del Mare, il servizio di traghetti che collega Napoli al Cilento e alla isole, dovrebbero funzionare con continuità e non solo tre mesi all’anno con poche corse e ad orari spesso improponibili. Bisognerebbe crederci davvero ed investire di più.

«La bretella ANAS Eboli – Agropoli è una risposta sbagliata a problemi esistenti. Potenziare il turismo nel Cilento è un obiettivo condivisibile, ma dovremmo chiederci quale turismo? Quello mordi e fuggi, libero di correre sulle superstrade, che consuma il territorio e le sue risorse? Alcune borghi del Cilento stanno qualificando il loro turismo innalzandone il livello, hanno compreso che non è la quantità che serve, ma la qualità degli arrivi e delle presenze.

Vi sono esempi di destinazioni turistiche di valore nazionale ed internazionale che hanno fatto della loro ‘accessibilità’ un punto di forza. Le Cinque Terre, in Liguria, sono raggiungibili solo con il treno, le auto non possono circolare nei borghi, eppure attraggono migliaia di turisti da tutto il mondo».

L’invito

«Non si sperperi il denaro pubblico per inseguire ricette vecchie di decenni e magnificare se stessi, è tempo di invertire il paradigma e aprirsi alla modernità, coniugando produzione, ambiente, agricoltura e turismo al tempo delle future generazioni».

La pensano diversamente il Presidente della Provincia di Salerno e Sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri e gli amministratori di molti Comuni Cilentani.

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