Palazzo De Dominicis – Ricci ad Ascea: comune “costretto” a completare l’acquisto

Il Comune dovrà sborsare per intero la somma necessaria a completare l'acquisto di Palazzo De Dominicis - Ricci

Di Luisa Monaco

La proprietà contestata dell’edificio De Dominicis – Ricci costringerà Comune di Ascea e Ministero a sborsare per intero gli 850mila euro inizialmente previsti per l’acquisizione.

Palazzo De Dominicis – Ricci: il caso in tribunale

Il caso è finito dinanzi al Tar di Salerno a cui uno degli eredi della famiglia si era rivolta per contestare le modalità di acquisto seguite dal Comune.

L’iter di vendita era stato avviato nel 2007, stabilendo una cifra totale di 850mila euro. Somma, però, che non è stata mai interamente saldata per l’esproprio motivato dalla pubblica utilità del bene. Contrariamente il Comune di Ascea avrebbe voluto giungere ad un accordo transattivo, risparmiando dunque sulla somma totale.

Ecco allora che la famiglia si era rivolta al Tar che già la scorsa primavera aveva imposto al comune di concludere l’esproprio con la procedura dell’acquisizione sanante. Con una ulteriore decisione, ora, i giudici amministrativi hanno confermato che la procedura espropriativa va portato a termine senza alcun accordo ulteriore.

L’edificio

Palazzo De Dominicis – Ricci si trova nel centro storico di Ascea. Dichiarato bene di interesse culturale, nel 2006 il Ministero della Cultura ne dichiarò pure la pubblica utilità permettendo al comune di Ascea, grazie anche ai fondi regionali, di avviarne l’esproprio.

Disposto un primo pagamento di 675mila euro non si è poi mai arrivati al saldo finale, anche a causa della revoca del finanziamento. Così è stato avviato l’iter giudiziario.

Comune e Ministero potranno decidere di rivolgersi al Consiglio di Stato o, entro 45 giorni, completare l’acquisto.

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