Mancano i farmaci, è allarme nelle farmacie. A rivelarlo è l’Aifa. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato l’elenco annuale dei medicinali difficili da reperire con un incremento al 3 gennaio di 66 unità rispetto all’elenco aggiornato a dicembre.
Ecco i farmaci che mancano
Tra i farmaci che vedono una riduzione delle scorte ce ne sono anche alcuni di uso comune come Nurofen, Moment, Neo Borocillina e Spididol. In particolare mancano i farmaci antibiotici e antinfiammatori.
Se in alcuni casi i farmaci sono fuori produzione e quindi sostituibili con altri, vi sono circostanze in cui c’è una vera e propria mancanza dovuta alla corsa all’acquisto, talvolta eccessiva poiché un uso spasmodico di prodotti medicinali non è consigliato. Dalla Tachipirina all’Efferalgan, dall’Amoxicillina al Tachiflude, tutti questi sono farmaci che mancano o scarseggiano.
Perché diminuiscono le scorte
Tuttavia, spiega l’Aifa, non si tratta di un’emergenza. Se mancano i farmaci è per una serie di complicanze dovute ai rallentamenti della produzione, all’effetto covid e all’influenza. E poi c’è la crisi energetica e di materie prime che pure ha influito sul settore, così come la delocalizzazione di alcune aziende in Cina o Asia con problemi di importazione. Ma è inutile andare in farmacia a fare scorte. I farmaci possono scarseggiare ma non rischiano di esaurirsi.
Le soluzioni
«Il principio attivo che più si fa fatica a rintracciare è l’ibuprofene in sciroppo — spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma, parlando delle motivazioni dietro alla carenza di determinati farmaci —, ma ciò che non manca sono alternative e valide soluzioni. In ambito nazionale, c’è un aumento dei consumi legato da una parte al diffondersi di un’influenza con sintomatologia più pesante rispetto al passato e dall’altra anche al Covid, che nel 90% dei casi viene curato tra le mura domestiche con anti-infiammatori».
Quali sono allora le alternative? Il farmacista saprà facilmente consigliarle con prodotti alternativi o modificando le dosi dei medicinali.