Anche il Comune di Ascea , con a capo il sindaco Pietro D’Angiolillo, è pronto ad utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza per lavori di pubblica utilità.
Le attività per i Percettori del Reddito di Cittadinanza di Ascea
Per alcuni mesi, quindi, i cittadini beneficiari del sostegno al reddito erogato dallo Stato saranno protagonisti due progetti, il primo si concluderà a giorni mentre l’altro alla fine del 2023. In particolare si tratta dei P.U.C. denominati “Supporto Ambiente – Tutela Beni Comuni” e “Supporto Trasporto Scolastico Minori e persone con Disabilita”.
Le attività che riguardano il primo progetto sono: Opera di assistenza nella tenuta degli archivi comunali affiancamento nella razionalizzazione degli archivi correnti in seno agli uffici comunali, opera di pulizia e manutenzione delle aree verdi e aree naturalistiche, opera di pulizia e manutenzione ordinaria degli edifici pubblici, manutenzione aree giochi bambini (riparazione, verniciatura, pulizia e riordino di ambienti), riqualificazione aree mediante raccolta di rifiuti abbandonati, pulizia dei cortili scolastici, manutenzione del verde ivi presente e tinteggiatura locali, rimozione di tag e graffiti dagli edifici pubblici e dai luoghi di transito.
Nel secondo progetto, denominato “Supporto Trasporto Scolastico e persone con Disabilità”, il Comune di Ascea si avvarrà di operatori / operatrici per l’attività di assistenza ai minori sugli autobus destinati al servizio di trasporto scolastico e dei minori con disabilità. In particolare le attività si svolgeranno nei servizi di: Assistenza alla salita e discesa dall’autobus per gli alunni delle classi dell’infanzia e della scuola primaria, accompagnamento e vigilanza all’interno dello scuolabus e durante il tragitto andata e ritorno dalla scuola alla abitazione/fermate, assistenza e accompagnamento per i minori con disabilità.
La normativa
La fase 2 del reddito di cittadinanza, quella in cui i percettori sono obbligati a svolgere lavori di pubblica utilità presso il comune di residenza, ha preso il via con il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 gennaio 2020. I beneficiari del reddito di cittadinanza, tranne gli esonerati, devono essere convocati da parte dei centri per l’impiego con la firma del Patto per il lavoro.
Si tratta di prestazioni non retribuite, la mancata accettazione della condizione stabilita dal decreto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare determina la decadenza del sussidio. L’attività deve essere svolta per un minimo di otto ore settimanali e un massimo di 16 ore alla settimana.