Azienda speciale ad Eboli, ancora polemiche: «mancata costituzione danno alla città»

Azienda Speciale: «tempo utile speso nell'affare nomine e questo chiarisce quale sia il valore dato alle politiche socio assistenziali»

Di Silvana Scocozza

L’azienda speciale consortile resta al dentro del dibattito politico ad Eboli. Il Partito dei Comunisti Italiani non fa sconti al Sindaco Conte.

La nota del PCI

“La mancata costituzione dell’Azienda Speciale Consortile dei Servizi Sociali con Eboli capofila non è solo un grosso danno alla città”, si legge nella nota a firma della dirigenza ebolitana del PCI.

Il tempo utile è stato speso nell’affare nomine e questo chiarisce quale sia il valore dato alle politiche socio assistenziali e la logica clientelare che si persegue.
Il settore che può essere traino e risorsa ed alzare il livello di qualità della vita dei cittadini resta confinato ad  assistenzialismo di routine”.

Le accuse

Annamaria Paesano, Alfonso Del Vecchio e i membri del PCI ebolitano rincarano la dose e accusano Mario Conte e i suoi: “Devono dare delle risposte alla città! Lo devono dire quanto ancora dovranno attendere i dipendenti prima di essere stabilizzati e, di  conseguenza, noi cittadini avere un ufficio dei servizi sociali efficiente?
Chi pagherà il danno economico per le tante famiglie in difficoltà?
Quando questa città ed il vasto territorio che la vede capofila potranno avere un’offerta di servizi in grado di rispondere ai bisogni in maniera omogenea?
Fino a quando la spesa sociale sarà solo il salvadanaio per pagare le rette delle strutture socio assistenziali?
Ma soprattutto quando si metteranno davvero in gioco dialogando con tutte le forze sociali, facendo rete, creando sinergie e avvalendosi, con umiltà e lungimiranza (doti che sembra proprio non gli appartengano!), di quel “terzo pilastro” che è il Terzo Settore da cui potrebbero attingere professionalità e competenze e potrebbero anche imparare due punti di partenza fondamentali: progettare e programmare? Dovrebbero chiedere scusa. E mettersi a lavorare!
”.

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