Il territorio a Sud di Salerno che si affaccia sul Tirreno continua la sua battaglia contro il progetto per la realizzazione di una nuova Linea AV che esclude il Cilento.
Alta velocità, le contestazioni
“Un progetto, quello della Battipaglia-Romagnano – ribadisce Egidio Marchetti presidente del
comitato di Lotta – che sconfessa i deliberati che Rfi ed Italferr avevano eseguito dal 2015 in poi, venendo recepiti dal Parlamento nel DPFE nel 2020, prevendo la velocizzazione della Tirrenica e la costruzione della variante Ogliastro-Sapri, con una nuova stazione Av ad Agropoli, dove vi é un suolo di circa 20 ettari ancora opzionato con un vincolo “ad hoc”. Si è preferito invece fare un nuovo progetto, andando ad Est invece che a Sud. In direzione Potenza, invece che verso Reggio Calabria”.
Le iniziative
Nei giorni scorsi il Governo ha annunciato la gara d’appalto per iniziare l’opera. Ma in opposizione a questo disegno, non resta fermo il Cilento. Sono in atto varie iniziative: ricorsi al Tar da parte dei Comuni di Eboli e Campagna, per impedire lo scempio urbanistico, ambientale ed antropologico, a causa del paventato sventramento di centri abitati, di aree protette, con demolizione di circa 100 manufatti tra case, capannoni industriali, aziende agricole.
È stata inoltre avviata una petizione alle Istituzioni, per chiedere la revisione del progetto, firmata da oltre 20 amministrazioni comunali del Cilento, della Piana del Sele, del litorale Cosentino. Dai Comitati di Sapri, Vallo, Eboli, Paola,dalle associazioni di Albergatori.
“In ultimo – ricorda Marchetti – stiamo interessando il Governo per chiedere di finanziare la ristrutturazione della Linea Tirrenica, allo scopo di impedirne il declassamento”.
Le criticità della nuova linea
Nel tratto da Paestum a Maratea si registrano 3 milioni di presenze turistiche all’anno, vi sono due Diocesi, un Tribunale, tre ospedali, un Parco Nazionale, Scuole etc… Il declassamento previsto da di RFI prevede l’eliminazione dei treni Freccia, mentre sulla nuova tratta da Battipaglia a Praja ben 88 al giorno.
Nessuno ha pensato di riequilibrare questa ingiustizia. Con i soldi risparmiati – ritengono i comitati – si potrebbe ripristinare la Linea Sicignano Lagonegro, al servizio del Vallo di Diano e velocizzare la tratta per Potenza, avendo poi Battipaglia come Hub per tutti.
Da mesi il Cilento e il Golfo di Policastro “stanno denunciato lo scempio ambientale che verrebbe realizzato. L’opera, infatti, prevede 160 km di gallerie, e milioni e milioni di metri cubi di rocce e inerti da scavare sventrando Parchi Nazionali e Riserve naturalistiche.