Presidenza del Parco, saluta Pellegrino: «esperienza più importante della mia vita»

Tommaso Pellegrino lascia la presidenza del Parco dopo sei anni. Ecco le sue parole rilasciate durante la conferenza stampa

Di Maria Emilia Cobucci

«Essere presidente del Parco è stata l’esperienza più importante della mia vita». Così Tommaso Pellegrino durante la conferenza stampa tenuta questa mattina presso la sede dell’Ente, a Vallo della Lucania. Con la fine dell’anno, infatti, Pellegrino termina il suo mandato quale Commissario Straordinario del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

La conferenza stampa di saluto di Tommaso Pellegrino

L’incontro con la stampa ha rappresentato l’occasione per tracciare un bilancio di questi sei anni in cui «si sono creati rapporti umani e sinergie con i territori e questa è la cosa più importante».

«Ho visitato tutti gli 80 comuni del Parco che hanno elementi di pregio di grande valore. Questa è la cosa che più mi ha trasmesso questa straordinaria esperienza», ha aggiunto Tommaso Pellegrino che ha ringraziato anche la squadra con cui ha collaborato per il grande supporto.

Il bilancio

«Oggi – ha proseguito – il Parco dopo anni di commissariamento ha avuto una guida che non è solo quella del presidente ma del Consiglio Direttivo. Spero non ci sia una nuova stagione di commissariamento. L’auspicio è che ci sia una nuova stagione ordinaria».

Per Tommaso Pellegrino in questi sei anni il Parco ha ritrovato la sua centralità. «Il riconoscimento più bello è che oggi il brand Cilento è tra i più conosciuti d’Italia.
Adesso sono gli altri territori che ci devono rincorrere. Noi non siamo una riserva. Qui vivono 270mila persone e manteniamo il perfetto equilibrio tra ambiente e uomo
».

Le attività svolte

Poi Tommaso Pellegrino ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: «Abbiamo lavorato per rendere più efficienti le caserme dei forestali. Abbiamo realizzato l’efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici. Abbiamo dato attenzione ai giovani. Più di 100 i ragazzi che hanno svolto il servizio civile presso il Parco. Abbiamo promosso delle borse di studio. Le scuole hanno avuto sempre un posto centrale perché è lì la scommessa e il nostro futuro. È necessario che i giovani conoscano i luoghi dove vivono. Abbiamo istituito i musei: 5 musei del Parco. Il museo statico è superato». E poi l’attenzione alla sentieristica, all’accessibilità dei luoghi e a tematiche non direttamente di competenza dell’Ente come l’alta velocità e i punti nascita.

Sotto il profilo economico, Pellegrino sottolinea: «Lasciamo un avanzo di bilancio significativo. Abbiamo fatto un lavoro importante sui conti. Non lasciamo un parco indebitato che può guardare alle future sfide con orgoglio e risorse. Lasciamo un Parco sano»

Le criticità

Ovviamente in questi sei anni non sono mancate criticità, come quella dei cinghiali. «È un problema nazionale» ha detto Tommaso Pellegrino. «Nonostante questo il Parco su questa emergenza si è spesa di più. Abbiamo 300 selecontrollori. Più di 5000 abbattimenti di cinghiali nell’ultimo periodo. Abbiamo fatto un lavoro straordinario legato all’emergenza cinghiali»

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