Manca poco al termine del 2022 e fervono i preparativi nel Cilento e in tutta Italia per la Notte di San Silvestro, con cui si saluta il vecchio anno e si inaugura il nuovo. Tradizione vuole che ci si riunisca in casa per festeggiare con parenti e amici, ma non manca chi preferisce una serata in compagnia in un buon ristorante. Dopo il cenone il divertimento continua in locali e discoteche fino alle prime ore del mattino.
Capodanno in Campania: le tradizioni della notte di San Silvestro
Ma facciamo un passo indietro e rivediamo insieme tutte le tradizioni di questa festività, a partire da quelle culinarie fino ad arrivare alle usanze più caratteristiche che ormai sono entrate a far parte della nostra cultura.
La tradizione in cucina
Il menù del Capodanno in Campania è studiato in ogni minimo dettaglio e include alcune pietanze che non possono assolutamente mancare. Solitamente il cenone della vigilia è a base di pesce, mentre il primo pranzo del nuovo anno è a base di carne.
Tra le portate immancabili della Campania c’è la cosiddetta insalata di rinforzo, a base di cavolfiore lessato, olive verdi, cetriolini e cipolline, peperoni dolci o piccanti, giardiniera e acciughe sotto sale, il tutto condito con olio e aceto. È definita “di rinforzo” perchè dovrebbe irrobustire il menù che per tradizione è magro, cioè non prevede carne.
L’immancabile primo sono gli spaghetti con le vongole, mentre per secondo il capitone, che può essere fatto imbottito o fritto insieme al baccalà.
Per quanto riguarda i dolci ci sono gli struffoli, palline di pasta che vengono fritte e poi avvolte nel miele. Celebri i biscotti rococò, talmente duri che si possono mangiare solo se intinti in vino liquoroso, preparati con le mandorle, tipici anche queste delle festività natalizie e quindi del Capodanno in Campania.
Da non dimenticare i mostacciuoli e i susamielli: i primi sono dei bocconcini di pasta candita ricoperti di cioccolato; i secondi hanno la caratteristica forma di S e si chiamano così perchè sono ricoperti di sesamo.
Pistacchi, arachidi, mandarini e tanta frutta, ma soprattutto non deve mai mancare l’uva a tavola, di cui bisogna mangiarne dodici chicchi allo scoccare della mezzanotte. Così come è d’obbligo un cucchiaio di lenticchie, simbolo di prosperità e ricchezza.
Usanze e tradizioni della Festa di Capodanno in Campania
Una nuova fiamma
Per accogliere e illuminare l’avvento del nuovo anno si usa mettere sul davanzale della finestra una candela, che deve rimanere accesa da quando ci si siede a tavola per il cenone fino alla mattina successiva.
“Il botto” dello spumante per scacciare gli spiriti maligni
Al momento di stappare lo spumante bisogna che quest’ultimo faccia uno scoppio abbastanza forte da scacciare gli spiriti maligni dell’anno vecchio.
I fuochi d’artificio
Nella notte di Capodanno, quando il 31 dicembre scocca la mezzanotte, le città si illuminano e in Campania ancora di più. Dai balconi, dalle finestre e dalle terrazze è gara a chi spara i fuochi d’artificio più belli e colorati. I botti vanno avanti per circa mezz’ora o più. Tuttavia, negli ultimi anni sempre più scelgono di rinunciare a questa tradizione soprattutto perché temono di spaventare i bimbi più piccoli e i cagnolini.
Capodanno in Campania: Lanciare i cocci
Disfarsi delle cose vecchie, quindi dei cocci, in occasione del passaggio dal vecchio al nuovo anno, è un gesto considerato di buon auspicio. Testimonia volontà di cambiamento per un anno migliore.
Indossare biancheria intima rossa
Che si tratti di uno slip, una giarrettiera per le donne o un reggiseno, non importa. Quello che conta è indossare un capo di intimo rosso durante la notte di Capodanno in Campania e in qualsiasi parte del mondo. Un altro segno di buon auspicio.
Bacio sotto il vischio
Il più semplice, piacevole, romantico tra i riti della notte di San Silvestro che promette felicità, pace e tanto amore. Il bacio sotto al vischio è una tradizione che risale a un’antica leggenda di origini nordiche. Protagonisti sono la dea celtica Freya e i suoi figli Balder e Loki: il primo, il dio del Sole, buono e amato; il secondo, dio del Male, irascibile e invidioso, che decise di uccidere il fratello. Avvisata del pericolo, Freya provò a proteggerlo chiamando in aiuto ogni pianta e animale, dimenticandosi però del vischio. Loki ne approfittò utilizzando proprio del vischio intrecciato per costruire un’arma appuntita per colpire Balder.
Per la sua morte per lunghi giorni piansero tutti e Freya era disperata. Ma le sue lacrime, cadendo sull’arma fatta di vischio, si trasformarono in bacche perlate che miracolosamente ridiedero vita al figlio. Da allora la dea ringraziò con un bacio tutti quelli che passavano sotto al vischio, ritenendolo simbolo dell’amore che sconfigge la morte. E promise anche protezione eterna a chiunque, a sua volta, sotto questa stessa pianta miracolosa si fosse baciato romanticamente. Il vischio è considerato un portafortuna e con gli innamorati fa miracoli.
Pronti a trascorrere il vostro capodanno in Campania? Provare per credere! Denise Russo