Il decesso di Antonio Marotta, 54enne di Agropoli meglio conosciuto come «il ballerino» potrebbe non essere avvenuto per cause naturali. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania indaga per omicidio doloso. Questi gli ultimi aggiornamenti sul ritrovamento del corpo senza vita dell’uomo, avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 maggio scorsi in circostanze da chiarire.
I dubbi degli investigatori
A quanto pare per gli inquirenti non regge l’ipotesi di un improvviso malore. Marotta potrebbe essere stato ammazzato a suon di botte. Un omicidio dunque non premeditato ma causato dalle percosse subite, forse per questioni di interesse.
E sarebbe stato proprio l’esito dell’esame autoptico ad accentuare i sospetti. Il 54enne fu ritrovato con ecchimosi sul viso e sul corpo, in particolare su un fianco. Il cadavere aveva della sabbia negli occhi, come se fosse stato trascinato sulla spiaggia.
Le analisi
Due giorni fa presso la sede dei Ris di Tor di Quinto, a Roma, si sono tenuti importanti accertamenti tecnici irripetibili alla presenza dei legali nominati dai familiari, in qualità di parti offese.
Al centro delle investigazioni scientifiche dei carabinieri le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza private installate sul lungomare San Marco che potrebbero portare ad una svolta le indagini, secretate come l’esito dell’autopsia disposta all’epoca dalla Procura cilentana.
Al momento si procede ancora contro ignoti non essendoci alcun indagato, con delega affidata ai carabinieri della Compagnia agropolese, diretti dal capitano Fabiola Garello. Titolare della fascicolo è il sostituto procuratore Luigi Spedaliere.
Chi era Antonio Marotta «u’ ballerino»
«U ballerino», così come era conosciuto da tutti, appartenente alla locale comunità rom, potrebbe essere rimasto vittima di una violenta aggressione probabilmente scatenata da una furibonda lite. Da indiscrezioni pare che la sera prima del ritrovamento del cadavere avesse avuto una discussione con una persona di sua conoscenza.
Gli inquirenti starebbero seguendo due diversi ipotesi per identificare chi è stata l’ultima persona ad interagire con la vittima. La prima vedrebbe coinvolto un parente, (refertato in ospedale quella sera) che però ha fornito un alibi.
La seconda ipotesi è legata al giro illegale dello spaccio di droga nell’ambito del quale potrebbe essere maturato un atto ritorsivo contro Marotta, sfociato in delitto.
Il corpo fu ritrovato nudo sulla battigia e gli indumenti del 54enne furono recuperati su un muretto del lungomare, insieme alla stampella che utilizzava per camminare. Marotta, pregiudicato, era noto in città. La notizia della sua morte destò scalpore. L’uomo spesso chiedeva aiuto, ottenendolo, per le sue precarie condizioni di salute.