Il Natale 2022 sarà più costoso, colpa dell’inflazione. Ecco cosa è aumentato di più

Il Natale 2022 sarà più costoso dei precedenti, colpa dell'aumento dei prezzi e dell'inflazione. Ecco cosa è aumentato di più

Di Fiorenza Di Palma

Natale è ormai alle porte. Tra due settimane ci scambieremo auguri e doni, ma dal giorno dopo saremo costretti a fare i conti in banca. Il Natale 2022, infatti, sarà più costoso rispetto agli anni precedenti. Colpa dell’inflazione che rischia di far spendere agli italiani ben 340milioni di euro in più.

La stima arriva dall’Assoutenti che punta il dito contro l’aumento dei prezzi. E le associazioni consumatori invitano a prestare attenzione a possibili speculazioni, in particolare quando si acquista cibo per cenone o pranzo di Natale. Ma quali sono i prodotti aumentati di più?

Natale 2022 più costoso: aumenti per albero e presepe

Per chi conserva albero e decorazioni dell’anno precedente il risparmio è assicurato. Per chi magari ha una nuova casa e deve acquistarlo, rispetto al 2021 sarà costretto a registrare aumenti anche notevoli: 40% in più per un albero sintetico, 25% in più per le luci e 20% in più per palline e addobbi.

All’albero preferisci il presepe? Il Natale è più costoso anche per te. Che siano prodotti industriali o artigianali gli aumenti ci sono anche per pastori ed oggetti decorativi. Finanche il prezzo del muschio fa registrare i rincari.

Pandoro e panettone

Se vuoi consolarti dell’aumento dei prezzi con una fetta di pandoro o panettone, dimenticatelo. Meglio restare a dieta.
Gli aumenti secondo il Codacons saranno complessivamente per milioni di euro a parità di consumi.

Gli altri prodotti

Se devi preparare il pranzo di Natale anche questo sarà più costoso del 2021. Tieni conto che, stando alle stime di Assoutenti, la carne e il pesce costano almeno il 10% in più rispetto ad un anno fa; salgono del 20% le uova e addirittura del 40% il burro. Se l’olio e lo zucchero sono addirittura raddoppiati, aumenti contenuti li registrano acqua, verdura e formaggi. Sale anche il prezzo del pane +15%, della farina e dei cereali (+21%), della pasta (21,3%). Se preferite il riso dimenticatelo: il rincaro è di oltre il 35%. Anche brindare costerà di più: il vino fa registrare un +6%.

Il rischio speculazione

Ma perché tutti questi aumenti? Il caro energia e la guerra in Ucraina? Si, ma secondo il presidente del Codacons, Carlo Renzi, c’è anche una «evidente speculazione». Di qui l’invito alle forze dell’ordine a garantire maggiori controlli sull’aumento dei prezzi per un Natale… meno costoso!

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