Il sogno di Vincenzo diventa realtà, ad Eboli nasce il suo «forno di comunità», un progetto che nasce da lontano

La ristrutturazione dei locali e la posa della prima pietra danno un senso meraviglioso come i sogni. E sabato 3 dicembre, nella Giornata Internazionale dei diritti delle Persone con Disabilità”,

Di Silvana Scocozza

La ristrutturazione dei locali e la posa della prima pietra danno un senso meraviglioso come i sogni. E sabato 3 dicembre, nella Giornata Internazionale dei diritti delle Persone con Disabilità”, ad Eboli alle ore 10:30 in Via Antonio Giudice, la cerimonia ufficiale alla presenza di tante persone, amici e volontari, che negli anni hanno conosciuto, sostenuto e aiutato Vincenzo ad inseguire il suo sogno.

“Dopo 6 anni dalla prima infornata all’INCARTATA insieme a Michele e a VicoRua con Carmelo il sogno di Vincenzo comincia a diventare reale!”

Vincenzo, un ragazzo di 30 anni, non ha mai subito la sua condizione di fragilità (sindrome della X-Fragile) come un limite insormontabile per raggiungere i suoi obiettivi ed i suoi desideri. La pandemia ha solo rallentato il cammino e la determinazione di Vincenzo.

Ringraziamo tutti i soci e amici dell’associazione “Il forno di Vincenzo” che in questi anni hanno sostenuto e continueranno a sostenere le attività laboratoriali per la realizzazione del progetto di aprire il forno sociale di comunità nel centro antico di Eboli.

Il forno di Vincenzo aspira a costruire comunità attraverso la condivisione del pane, bene essenziale e sacro

Una comunità capace di prendersi cura e, nel prendersi cura, ritrova il suo valore fondante, solidale, nella costruzione del benessere di tutti e con tutti ed il forno di Vincenzo rappresenta proprio il lievito per la crescita e lo sviluppo di questa comunità.
Il forno di Vincenzo sarà la sede per sperimentare, insieme alle famiglie ed associazioni, uno spazio di condivisione aperto a tutti ragazzi interessati (che vivono una condizione di fragilità), nuovi modelli di welfare per il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie nella propria comunità”.

Vito Bardascino, il papà di Vincenzo ha sempre gli occhi lucidi quando parla di questo meraviglioso progetto e la voce rotta in gola quando racconta di sacrifici e sogni che prendono forma.

Questo è un progetto che nasce da lontano, voluto dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello con l’allora assessore alle Politiche Sociali Carmine Busillo, un progetto stoppato a causa della pandemia e che sabato 3 dicembre troverà la forza, nella determinazione di Vincenzo e grazie al supporto e al sostengo di tanti volontari a partire da Carmelo Vignes di VicoRua di vedere la posa della prima pietra e poi dritto fino all’inaugurazione.

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