Dissesto idrogeologico: allarme per le aree interne del Cilento

Molte aree del territorio interno della Campania rischio idrogeologico. Sono almeno 70 quelli con popolazione sposta al rischio

Di Katiuscia Stio

Rischio idrogeologico, allarme per le aree interne, anche del Cilento. Lo dice Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Aree Interne.

«In regione Campania ci sono almeno 70 comuni con una popolazione esposta a rischio idrogeologico superiore a quella di Casamicciola, dove, secondo i dati ISPRA, 1 residente su 4 vive in zone a rischio. La maggior parte di questi sono piccoli comuni delle aree interne, periferici e ultraperiferici appartenenti a tutte le province campane», sottolinea.

Rischio idrogeologico: la situazione del Cilento

Di qui il riferimento a Cilento. Ci sono territori come Ottati con il 92% della popolazione, la quasi totalità, esposta a rischio idrogeologico. E si tratta solo di un esempio. «Questi comuni, oltre a scontare un deficit di mobilità, sanità e istruzione, si trovano in contesti territoriali fragili che impongono una riflessione sul loro futuro. Una situazione che deve spingere la giunta De Luca a un deciso cambio di passo rispetto alle proposte di cementificazione del territorio avanzate fino ad oggi». Denuncia Cammarano.

Il commento

«L’esposizione al rischio idrogeologico costituisce un problema enorme, sia per il numero di vittime, come si è visto nell’Isola di Ischia, sia per i danni prodotti alle abitazioni, alle infrastrutture e all’apparato industriale e commerciale come avvenuto recentemente nel Cilento. Non si può trattare il tema del rischio idrogeologico con provvedimenti spot e figli dell’emergenza, come è stato fatto fino ad oggi, ma bisogna mettere in campo una programmazione seria e generale che mitighi il rischio e tuteli l’incolumità dei nostri concittadini. Lo spopolamento, la carenza di servizi e il deficit di sviluppo delle aree interne – conclude l’esponente 5 Stelle passa anche per la messa in sicurezza di un territorio che giorno dopo giorno diventa sempre più fragile».

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