Fiano di Avellino: caratteristiche, come sceglierlo, abbinamenti, prezzi

Che tu sia o meno un intenditore di vino, il Fiano di Avellino è tra i prodotti vinicoli di eccellenza campana di maggiore rilievo.

Di Comunicato Stampa

Etimologicamente parlando, ci sono diverse teorie circa l’origine del suo nome, anche se la più accreditata è quella per la quale la specie di uva dalla quale si ricava (uva Apiana) fu portata in Irpinia dai primi coloni del Peloponneso.

La tipologia più diffusa in commercio di questo vino è il Fiano di Avellino DOCG, che come vedremo accompagna bene una vasta gamma di piatti.

Ad oggi il Fiano è tra i vini più venduti in Italia. Oltre ad essere prodotto in Campania, è possibile trovare vitigni anche in Puglia, nelle Marche ed in Basilicata.

Per i più curiosi, questa è una guida sulle caratteristiche del Fiano, su come abbinarlo, sul suo costo e su come scegliere il migliore (approfondisci migliori fiano di Avellino).

Le caratteristiche del Fiano

Il Fiano di Avellino viene ricavato dalle viti apiane.

Indipendentemente dal fatto che il vitigno si trovi in Irpinia o nel resto d’Italia, la coltivazione dell’uva avviene con il cosiddetto Sistema Avellinese: gli agricoltori creano una serie di spalliere con quattro guyot (o in alternativa con un cordone speronato) su cui far arrampicare i rami delle viti che crescono.

Da un punto di vista aromatico e di sapore, il Fiano è un vino a bacca bianca, da cui si possono scorgere note aromatiche di miele, di noci tostate, di fiori bianchi, di frutta tropicale, di pera e di nocciole.

Si ottiene mescolando l’85% di uve Fiano e il 15% di uve Greco Bianco (o in alternativa sia uve Coda di Volpe, che uve Trebbiano Toscano).

La vendemmia comincia a metà ottobre, la fermentazione dura 15 giorni, affinché il vino possa raggiungere la gradazione ideale (12-13 gradi).

Si imbottiglia in primavera e si degusta dopo almeno quattro mesi dal confezionamento.

Gli esperti enologi definiscono il Fiano come un tipico vino color paglierino dorato, dalla consistenza intensa e luminosa. Ha un gusto dolce e raffinato,fresco, elegante e pulito.

Come scegliere la migliore bottiglia di Fiano

Il vino Fiano di Avellino viene prodotto non solo in Irpinia, ma anche in altre zone d’Italia.

La scelta della bottiglia ideale cambia a seconda delle proprie necessità gustative, del budget a disposizione e della consistenza del vino stesso.

Indubbiamente è il Fiano proveniente dalla Campania ad essere considerato top di gamma, dal momento che il clima (influenzato anche da escursioni termiche), l’altezza e il terreno molto fertile favoriscono la crescita dell’uva alle migliori condizioni.

Se vuoi quindi portare a casa un prodotto DOCG, prediligi una bottiglia di derivazione campana.

Da non sottovalutare comunque anche il Fiano prodotto in Puglia,  soprattutto quello del Salento, perfetto in particolare per chi vuole servire una cena a base di crostacei.

Il prezzo

Sul costo del Fiano di Avellino possiamo dire che oscilla tra cifre modeste e cifre più alte a seconda dell’azienda vinicola di provenienza e della regione in cui viene prodotto. In media puoi trovare in commercio sia bottiglie al costo di 10 euro circa sia bottiglie di oltre 20 euro.

E queste sarebbero quelle più comuni. In alcuni specifici casi tuttavia, è possibile anche trovare in negozio bottiglie di Fiano che costano più di 30 euro.

A quali cibi si abbina il Fiano

Solo a descriverlo ti sarà venuta l’acquolina in bocca: ma a quali piatti si abbina bene il Fiano di Avellino?

Essendo un vino molto versatile, è considerato perfetto sia per accompagnare piatti a base di pesce, sia piatti a base di carne bianca, sia antipasti, insalate, formaggi freschi e verdure. In alcuni ristoranti viene servito addirittura come aperitivo.

Tra i piatti ideali con i quali servire il Fiano c’è la frittura di paranza, perché, come direbbero i sommelier, è un vino in grado di “pulire la bocca” a fine pasto.

Stesso discorso vale se vuoi un vino che si sposi bene con iltonno, sia servito come secondo che accompagnato con la pasta.

Al pari del tonno, anche un filetto di platessa in guazzetto o l’immancabile orata al forno (piatto clou della cucina mediterranea) sono perfettamente annacquati dal Fiano.

Per gli antipasti, il vino avellinese accompagna alla perfezione le tartare (sempre di tonno ma non solo) gourmet, soprattutto se condite con salsa di soia e zenzero.

Gli amanti della cucina esotica dovrebbero provare a pasteggiare il Fiano sul un saku di salmone o sui tacos con cipolla fritta, e vedrai che ne esalterai il sapore.

Per i tradizionalisti campani, rassicuriamo sul fatto che il vino in esame va benissimo anche con alcuni piatti tipici della gastronomia partenopea.

Un esempio?

La parmigiana di melanzane, le melanzane a funghetto, il polpettone di carne al forno con le patate: il  Fiano si accompagna una meraviglia a ciascuno di questi piatti tipici.

Se poi ami organizzare aperitivi a base di salumi e formaggi con i tuoi amici, il Fiano può essere servito anche come pre-cena.

In particolare se sul tagliere di salumi c’è salame piccante o mortadella, non esiste vino più “azzeccato”.

Anche con un antipasto a base di prosciutto crudo e mozzarella può andar bene questo vino DOCG.

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