Cambiamenti climatici: aumento gli eventi estremi anche in Campania. Ecco il report di Legambiente

Aumentano i fenomeni estremi dovuti ai cambiamenti climatici. La provincia di Salerno è tra quelle più a rischio in Campania

Di Luisa Monaco

La “bomba d’acqua” che ha colpito il territorio negli ultimi giorni provocando danni e disagi torna ad accendere i riflettori sul problema dei cambiamenti climatici. La crisi accelera sempre di più la sua corsa insieme agli eventi estremi.

Cambiamenti climatici ed eventi estremi: i dati della Campania

Anche la Campania è sempre più colpita da eventi del genere. Lo conferma anche il report “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio CittàClima 2022 realizzato da Legambiente, con il contributo del Gruppo Unipol.

In Campania nel 2022 sono stati registrati 12 eventi estremi di cui 5 tra Salerno e provincia, 4 tra Napoli e provincia. Complessivamente dal 2010 al 31 ottobre 2022 in Campania sono stati registrati ben 93 eventi estremi.

Il commento

Gli effetti del cambiamento climatico in atto – commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania – stanno diventando sempre più accentuati. Abbiamo bisogno di capire dove e come questi fenomeni sono avvenuti, quali caratteri hanno assunto e potrebbero assumere in futuro. Per questo servono studi e monitoraggi, la condivisione di informazioni e lo scambio di buone pratiche. Il nostro Paese deve decidere di affrontare seriamente queste inedite sfide, con politiche nuove per evitare che gli impatti siano ancora più rilevanti”.

Alla Politica chiediamo, in primis, che venga aggiornato e approvato entro la fine dell’anno il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.”, aggiunge Ferro.

Le criticità in Campania

La Campania soffre più di altre regioni i cambiamenti climatici essendo tra le più delicate sotto il profilo idrogeologico. Lo confermano gli ultimi dati Ispra da cui si evince come in Campania oltre 287.500 persone vivano in aree definite a elevato rischio di frane e smottamenti.

La Provincia di Salerno è quella più a rischio con il maggior numero di persone esposte: circa 110mila.

Davanti questi numeri – conclude Francesca Ferro – è urgente praticare delle serie politiche territoriali di prevenzione del rischio idrogeologico”.

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