Beni confiscati alla criminalità in Campania, Libera: “Manca trasparenza”

Su 138 comuni campani monitorati destinatari di beni immobili confiscati 53 ancora non pubblicano l’elenco sul loro sito internet.

Di Ernesto Rocco

Beni confiscati alla criminalità organizzata, la trasparenza dei comuni lascia a desiderare. È quanto emerge dal report presentato dall’associazione Libera che ha realizzato un focus regionale sul tema.
Sono 53 su 138, pari al 38,4%, i comuni campani destinatari di beni immobili confiscati alla camorra che ancora non pubblicano l’elenco sul proprio sito internet istituzionale. Cresce però sensibilmente il numero di quelli che invece lo fanno.

Beni confiscati, il report di Libera

Secondo il report di Libera sono 85 (61,6%) gli Enti che hanno regolarmente pubblicato l’elenco, rispondendo così all’obbligo sancito dal Codice Antimafia. La provincia più virtuosa è quella di Salerno, con una percentuale di comuni che pubblicano l’elenco che si attesta al 73%, con 19 comuni su 26. Seguono le province di Avellino (7 comuni su 11 – 63,6%), Napoli (31 comuni su 49 – 63,3%), Benevento (4 comuni su 7 – 57,1%). Chiude la classifica la provincia di Caserta, con una percentuale di pubblicazione del 53,3% e 24 comuni virtuosi su 45.

I comuni

Sette i comuni hanno raggiunto il punteggio pieno di 100/100. Tra questi, spicca in particolare il comune di Napoli, insieme a Villa di Briano (CE), Pompei (NA), Pozzuoli (NA), Baronissi (SA), Olevano sul Tusciano (SA), San Cipriano Picentino (SA).

L’incremento c’è stato con un passaggio da una percentuale di pubblicazione del 50,4% (dati 2021) ad una del 61,6% (dati 2022).

Il commento

A commentare i dati Riccardo Christian Falcone, responsabile beni confiscati Libera Campania: “Nonostante i significativi passi in avanti dimostrati dal confronto tra la prima e la seconda edizione le risultanze di RimanDATI Campania 2022 dimostrano quanto il lavoro che abbiamo davanti sia ancora lungo e difficile. Ciò che impone a tutti, istituzioni, cittadini e società civile organizzata, di assumersi meglio e di più la propria parte di responsabilità. Il nostro orizzonte resta la piena conoscibilità e fruibilità dei dati e delle informazioni sui beni confiscati come strumento di facilitazione dei processi di riutilizzo sociale. In questa prospettiva, continueremo a lavorare”.

I dati della Campania

In Campania sono 2656 i beni immobili confiscati. Il dato si riferisce agli immobili destinati, quelli cioè già trasferiti al patrimonio indisponibile dei comuni nei quali insistono. La distribuzione per province vede in testa la città metropolitana di Napoli con 1341 particelle confiscate e destinate. A seguire, la provincia di Caserta (805) e quelle di Salerno (311), Avellino (87) e Benevento (21).

138 i comuni che compaiono nell’elenco degli Enti destinatari di beni immobili in confisca definitiva, 85 hanno pubblicato l’Elenco. Si tratta di un passo avanti importante anche se non ancora pienamente soddisfacente.

Così come non soddisfacente è il quadro emerso dall’analisi sui 3 Enti sovraterritoriali monitorati in Campania, in particolare in relazione alla mancata pubblicazione dell’elenco da parte della Regione.

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