L’estate è ormai alle spalle ma l’amministrazione comunale di Agropoli prova a guardare già al 2023. Una necessità considerato che sulla stagione turistica e balneare da decenni pende la spada di Damocle della posidonia spiaggiata.
Posidonia spiaggiata: un problema atavico
In campagna elettorale gli esponenti del Pd erano stati chiari: entro 100 giorni verrà rimossa dalle spiagge. Oggi non solo la posidonia spiaggiata è ancora lì, ma rischia di aumentare con le prossime mareggiate.
Ecco perché la giunta Mutalipassi ha scelto di partire in anticipo per trovare adeguate soluzioni ad un problema che riguarda non solo Agropoli, ma anche altri centri costieri.
In alcuni casi, però, gli enti locali si sono attrezzati riuscendo in silenzio a trovare importanti soluzioni al problema. È il caso di Pollica che realizzerà un impianto a biomassa capace di smaltire la posidonia spiaggiata, recuperare la sabbia che si accumula tra le foglie e produrre anche energia per la comunità.
Agropoli, invece, ancora brancola nel buio. I tentativi di smaltirla portandola in discarica sono troppo onerosi; quelli fatti di gettarla in mare sono apparsi poco efficaci.
Le alghe (come comunemente chiamata la posidonia) ammassate da decenni sulla spiaggia della Marina e del Lido Azzurro, però, rappresentano ora un problema non più differibile.
L’avviso del Comune
Ecco perché l’amministrazione comunale ha deciso di predisporre un avviso pubblico per acquisire idee per la gestione della posidonia oceanica. Spetterà agli uffici predisporre la documentazione necessaria.
L’Ente può contare anche su un finanziamento della Regione per lo smaltimento della posidonia spiaggiata fin ora utilizzato solo in minima parte.