Un mercato che in Italia e non solo non è riconosciuto

Di Redazione Infocilento

Tanto in Italia che negli altri Paesi, esiste una cosiddetta economia sommersa, cioè una serie di attività che non sono regolamentate. Non sono quindi calcolate quando si parla di economia del Paese, Pil, tasse e così via. Ogni genere di transazione in questi settori avviene in contanti e senza fattura o scontrino ovviamente. Ciò significa che venditore e cliente non sono tutelati. In altri termini più colloquiali, si può parlare di “nero”. In tanti pensano che quando si tratta di pagare in nero, sia solo il caso dell’idraulico che si guarda bene da mettere fattura, ma c’è anche questo tipo di settore che vale molto di più di quanto si possa pensare.

Un mercato ricco che non è riconosciuto

Tra i lavoratori che operano senza tutele, ci sono i e le sex workers. In Italia il mercato del sesso vale miliardi ma non c’è alcuna traccia di tutto questo giro d’affari. A differenza di altri Stati come i Paesi Bassi, nel nostro non è stato fatto nulla per regolamentare il mercato del sesso, né a livello giuridico né economico. Significa che le escort non possono emettere fattura e non pagano quindi le tasse. Ad alcuni potrebbe sembrare una pacchia non dover pagare F24 e simili, ma ciò implica che questi lavoratori non accantonano nulla per la pensione di anzianità. Infatti, non hanno una posizione aperta presso l’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale. Inoltre, non hanno diritto a ricevere alcune indennità in caso di malattia o infortunio. Non possono accedere a nessun tipo di tutela e sostegno del reddito.

Manca anche tutta la legislazione in merito ai contratti. Non è possibile somministrare un contratto nazionale collettivo a un sex worker perché non ne esistono. Questo vale a dire che un’azienda può comportarsi in maniera scorretta senza riconoscere una giusta paga oraria, ferie, turni di riposo, straordinari. Non c’è alcun tipo di tutela perché le accompagnatrici non possono iscriversi a un sindacato e quindi diventano facilmente sfruttabili.

I e le sex workers sono invece dei lavoratori a tutti gli effetti e pare che in Italia il loro numero sfiori le 100 mila unità. La mancata riconoscenza di questo ruolo gli espone a ogni tipo di rischio, comprese vessazioni, insulti e maltrattamenti durante lo svolgimento della loro professione.

I dati di un settore che per la legge non esiste

Sebbene il mercato sia in forte rialzo, ancora oggi c’è chi fa finta di avere il paraocchi e non sa nulla. La realtà dei fatti è però tutt’altra con un giro d’affari che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro l’anno. Ovviamente, questa è solo una stima perché non c’è traccia delle transazioni che, avvenendo in contanti, sono fuori da ogni controllo e monitoraggio. Nemmeno con controlli incrociati si riesce a seguire il denaro.

Il balzo del mercato è legato anche alla facilità di fissare appuntamenti. Grazie alle nuove tecnologie, è sempre più facile trovare quello che si cerca. Tra siti web e app chiunque riesce a fissare facilmente un appuntamento secondo i suoi bisogni.

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