Sottoufficiale dei Carabinieri accusato di furto di energia e costretto a rispondere dinanzi al Tribunale Militare. La vicenda trae origine da una segnalazione pervenuta all’interno di una Caserma ubicata nel Cilento.
Carabiniere accusato di furto: la vicenda
Il presunto furto a danno dell’Amministrazione Militare sarebbe stato commesso nel Febbraio del 2021 dal Maresciallo Maggiore dei Carabinieri, già Comandante della stessa Caserma dove si sarebbe consumato il reato. Qui, per un determinato periodo, il sottoufficiale alloggiava e prestava servizio.
In virtù del decreto di convalida del sequestro del materiale rinvenuto durante un’ispezione e il sopralluogo presso la Caserma, si procedeva con le indagini preliminari sul caso. Terminate le attività investigative al Comandante veniva notificato un avviso di fissazione dell’udienza presso il Tribunale Militare di Napoli.
La decisione del Gip
In Camera di Consiglio, davanti al Gip del Tribunale Militare di Napoli, però, le accuse sono venute meno. La memoria difensiva depositata dagli avvocati del sottoufficiale dell’Arma, Diego Tajani e Gianluca Lembo, ha fatto venir meno tutte le ipotesi accusatorie e convinto i giudici ad archiviare il caso.
Nello specifico dalla documentazione presentata dai due legali agropolesi è emersa l’infondatezza della notizia di reato per la mancanza di prove ai danni del Carabiniere inerenti l’elemento soggettivo ed oggettivo della fattispecie di furto militare aggravato.