L’ospedale dell’Immacolata di Sapri si conferma all’avanguardia nel settore della Terapia del Dolore. Il reparto è al passo con i tempi e continua a sviluppare le tecniche presenti in medicina in favore dei numerosi pazienti del basso Cilento.
Ospedale di Sapri: le novità nel trattamento delle metastasi ossee
L’ultima novità introdotta presso il nosocomio saprese dal medico anestesista Emidio Cianciola, responsabile proprio del reparto di Terapia del dolore del nosocomio, è la termoablazione con radiofrequenza delle metastasi ossee presenti al livello della colonna vertebrale. Si tratta di un intervento chirurgico e mini invasivo: attraverso l’uso del calore si riescono ad eliminare le masse tumorale e soprattutto a ridurre il dolore che queste ultime possono provocare.
Come si esegue l’intervento
L’intervento si realizza attraverso uno speciale “ago”, un elettrodo, che viene inserito attraverso la pelle fino a raggiungere la sede interessata dalla massa tumorale.
Si tratta di una tecnica già esistente in passato, ora affinata, tanto da poter essere utilizzata in un numero più ampio di tumori, anche benigni.
La termoablazione nasce come terapia per il tumore del fegato ma è stata utilizzata successivamente anche per quelli del polmone, dei reni e delle ossa. Più di recente, invece, è utilizzata anche per le patologie a seno, surrene e testa-collo.
Il commento
«L’ospedale di Sapri è all’avanguardia in diverse specialistiche e negli ultimi anni anche per quanto concerne la Terapia del dolore. – ha detto il medico agropolese Emidio Cianciola – La termoablazione con radiofrequenza che abbiamo iniziato ad utilizzare è un intervento che effettuiamo in collaborazione con il nostro servizio di oncologia. È una tecnica che sfrutta una fonte di calore che permette di avere un’ablazione della metastasi del corpo vertebrale. L’obiettivo è quello di eliminare il dolore nel paziente appena dopo l’esecuzione della tecnica interventistica. Abbiamo già eseguito diversi interventi che sono riusciti perfettamente. Quanto meno per quanto riguarda la parte antalgica rispetto alla quale ci possiamo ritenere estremamente soddisfatti e ovviamente ci auguriamo anche una remissione della patologia».
Questa tipologia d’intervento può essere utilizzata non soltanto per le metastasi ossee ma anche in altri casi, soprattutto a livello lombosacrale. «Anche in questo caso – ha concluso Cianciola – abbiamo eseguito degli interventi chirurgici che hanno portato ad una netta riduzione o in alcuni casi anche totale eliminazione dolore nel paziente».