Caggiano, apertura casa di riposo bloccata per mesi: Regione dovrà risarcire

Il Tar della Campania è intervenuto su una vicenda lunga e complessa relativa all'apertura di una casa di riposo a Caggiano

Di Erminio Cioffi

L’apertura di una casa di riposo è bloccata da mesi per la mancata risposta da parte della Regione Campania alla richiesta di autorizzazione per l’apertura della struttura. La vicenda è finita davanti alla Giustizia Amministrativa e nei giorni scorsi il TAR di Salerno ha accolto il ricorso presentato dalla società intenzionata all’apertura della Residenza Sanitaria Assistenziale. Quindi ha condannato la Regione a concludere entro 60 giorni il procedimento amministrativo di valutazione del fabbisogno ed emissione del parere dalla data di comunicazione della sentenza. Se il termine non sarà rispettato sarà nominato un commissario ad acta.

Casa di riposo a Caggiano: l’iter

La realizzazione della struttura è prevista in località Mattina e potrà ospitare fino a 40 persone adulte non autosufficienti in regime residenziale.

Tutto ha avuto inizio nel 2020 quando è stata trasmessa l’istanza per l’autorizzazione alla realizzazione della RSA alla Sportello Unico Attività Produttive del Comune di Caggiano nel 2020.

Il Comune, rispettando quello che è l’iter burocratico previsto in questi casi, aveva subito trasmesso all’ASL Salerno a mezzo pec il 24 novembre 2020 l’istanza. Dopo circa un anno e mezzo, il 24 gennaio 2022, l’ASL Salerno aveva inviato alla Regione l’istanza per ottenere l’ultimo parere necessario per autorizzare l’apertura della RSA.

Il freno della burocrazia

Inizia a questo punto un rimpallo di competenze tra ASL e Regione su chi debba o meno rilasciare alcuni pareri che fanno parte del procedimento e per mesi nessuno prende una decisione la Regione ritiene di non poter rilasciare il parere di propria competenza perché mancherebbe il parere espresso dalla Commissione aziendale di I grado ribadendo esclusivamente il proprio parere favorevole rispetto ai requisiti strutturali ed impiantistici mentre per il parere sul fabbisogno e la localizzazione dovrebbe prevedere la Commissione dell’ASL.

A trovare il bandolo della matassa ci ha pensato il TAR ponendo dei paletti che finalmente dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, portare alla risoluzione della vicenda.

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