Mensa a chilometro zero: si rinnova l’iniziativa di Caggiano

Una mensa a chilometro zero a Caggiano, dove i genitori potranno conferire i prodotti coltivati nei loro campi

Di Ernesto Rocco

Caggiano una mensa a chilometro zero che funziona con il sistema del baratto. L’iniziativa si è rinnovata anche per l’anno scolastico 2022/2023, visto il successo e la soddisfazione per la qualità del servizio. Questo tipo di organizzazione piace anche oltre i confini territoriali, tant’è che in molti la prendono come riferimento.

La mensa a chilometro zero di Caggiano

Ma come funziona la mensa a chilometro zero? Il genitore che ad esempio ha un uliveto, grazie ad una convenzione che l’Ente ha fatto con i frantoi della zona, quando porta le sue olive per la molitura conferisce al titolare del frantoio l’incarico di mettere da parte un certo quantitativo di olio da consegnare al Comune per la mensa scolastica.

Il prezzo dell’olio viene poi scalato dalla retta della mensa della famiglia del bambino che lo ha fornito e lo stesso discorso vale anche ad esempio per i pomodori, per le patate e per i legumi ognuno dei quali ha un determinato prezzo al chilo”.

I riconoscimenti

Il progetto “Mensa a metro zero e zero rifiuti” nel 2019 ha vinto il premio del Ministero dell’Ambiente “Vivere a spreco zero”. Esso rientra nell’ambito di un programma organico di azioni finalizzato alla promozione di stili di vita e consumi “sostenibili” ed al fine di favorire la filiera corta.

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