Processo Yele, a Pisciotta chiesto consiglio comunale

Processo Yele, quali conseguenze per il Comune di Pisciotta. La minoranza chiede un consiglio comunale straordinario

Di Fiorenza Di Palma

Un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione Yele e del relativo processo che prenderà il via a breve. È l’iniziativa del gruppo di minoranza Una Mano per Pisciotta. La società che per anni ha gestito il servizio raccolta rifiuti per diversi comuni del Cilento, sarà al centro di un procedimento giudiziario che vede coinvolte 17 persone, tra cui Sergio Di Blasi, vicesindaco del comune cilentano.

Processo Yele: la richiesta della minoranza di Pisciotta

La minoranza vuole dunque affrontare la questione al fine di verificare se possano esserci risvolti economici e politici sull’Ente pubblico.

«La Yele – osservano i consiglieri Aniello Marsicano, Fedele Tambasco e Antonio Fedulloè una società in liquidazione con un buco nei bilanci di alcune decine di milioni di euro. I creditori hanno adito le vie legali per recuperare le somme loro spettanze. Nell’udienza preliminare, nell’ambito dell’inchiesta denominata Piazza Pulita, l’assessore al bilancio nonché vicesindaco di Pisciotta è stato rinviato a giudizio».

Perché un consiglio comunale

Di qui, alla luce della situazione, la richiesta di convocazione di un consiglio comunale urgente nel quale si possa affrontare la questione del processo Yele.

«Il consiglio comunale – sottolineano i membri della minoranza – ha l’obbligo morale e politico di dare una corretta informazione ai cittadini pisciottani e di assumere tutte le funzioni necessarie a tutelare le finanze e il buon nome della collettività».

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