La stagione invernale è alle porte ma quest’anno ci sarà da fare i conti con il caro energia. Così, a causa dell’aumento dei costi di luce e gas, cambia anche il calendario per l’accensione dei riscaldamenti. È quanto previsto da un decreto firmato dall’ex ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il periodo di accensione dei riscaldamenti si ridurrà di 15 giorni.
Calendario riscaldamenti: cosa prevede la legge
Non tutti sanno che anche il periodo in cui edifici pubblici, ma anche privati (ad esempio i condomini), possono mettere in funzione i riscaldamenti deve seguire un calendario previsto dalle normative nazionali. E quest’anno, a causa del caro energia, la data di accensione è stata spostata di otto giorni, mentre quella di spegnimento è stata spostata di sette. Non solo: i riscaldamenti funzioneranno un’ora in meno al giorno. Vediamo allora nel dettaglio cosa cambia.
Prima però una premessa. L’Italia è divisa in sei fasce, da nord a sud, dalla A alla F. Lo ha stabilito un decreto del 1993. Ovviamente al settentrione, dove il clima è più freddo, il riscaldamento si accenderà prima; al sud, invece, viene posticipato.
Il nuovo calendario
Ma cosa cambia quest’anno nel calendario per l’accensione dei riscaldamenti? Vediamolo insieme. La zona A è quella con le temperature più alte, ne fa parte ad esempio Lampedusa. Chi ci vive può accendere i riscaldamenti 5 ore al giorno, dall’8 dicembre al 7 marzo. La zona B va da Palermo a Reggio Calabria.
Qui c’è un limite di 7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo.
La Campania fa parte della zona C, insieme ad alcune aree della Calabria e della Puglia. Accenderemo i riscaldamenti secondo il nuovo calendario tra poco meno di un mese: dal 22 novembre al 23 marzo (per 9 ore al giorno).
Il centro Italia (ma vi ricadono anche alcune aree della Basilicata) ricade nella zona D e i residenti avranno a disposizione i riscaldamenti nove ore al giorno, dall’8 novembre al 7 aprile. L’area nord ha possibilità di riscaldarsi 13 ore al giorno, già dal 22 ottobre scorso e fino al 7 aprile. Non ci sono limitazioni nell’estremo nord, come ad esempio l’area del Trentino.
Le eccezioni
In alcune città il calendario di accensione dei riscaldamenti ha subito ulteriori modifiche ad opera dei sindaci grazie al clima mite che si sta registrando e che inevitabilmente aiuta in questo periodo di caro energia.