La storica Edicola Votiva del Borgo Antico di Agropoli

La storia dell'edicola votiva sita nel centro storico di Agropoli, di recente sottoposta ad interventi di recupero e restauro

Di Ernesto Apicella

Domenica 16 Ottobre c.a., nella piazzetta “Umberto I” del Borgo Antico di Agropoli, è stata ricollocata nella storica edicola, vuota da qualche mese, la Madonna con Gesù Bambino. Don Carlo Pisani dopo averla fatta restaurare dal maestro presepiale Antonio Sorrentino di Scafati, domenica pomeriggio ha celebrato la Santa Messa e quindi, ha guidato la Processione dalla Chiesa della Madonna di Costantinopoli alla sacra edicola, per la ricollocazione della statua. Don Carlo ha ringraziato per l’aiuto nel restauro: i fedeli che hanno contribuito con le offerte in denaro; “Agropoli Servizi” per la tinteggiatura dell’Edicola Votiva; la ditta agropolese che ha offerto gli infissi.

LA STORIA

La tradizione popolare ci ha tramandato alcuni interessanti storie. Racconta Raffaele Rizzo che, secondo un’antica tradizione orale, nel corso della Processione per le stradine del Borgo, la statua della Madonna di Costantinopoli, per l’improvviso malore di un portatore, cadde a terra senza averne danni e, in quel punto, per devozione fu innalzata l’edicola con “A’ Marunnella ra chiazza”.

Mentre, le persone anziane dell’Antico Borgo raccontavano che prima della costruzione del Faro, inaugurato il 7 luglio 1929, sulla Piazzetta Umberto I, era stata eretta una lanterna, alimentata dall’olio offerto dai pescatori agropolesi. Nelle notti più buie e tempestose veniva accesa, per indicare ai marinai, la via da seguire per approdare nel porticciolo della Marina. In quel luogo, a pochi metri, fu eretta l’edicola votiva con la Madonna “Stella Maris”, luce dei pescatori agropolesi.

La datazione più certa sulla realizzazione dell’edicola votiva ci giunge da una foto. Nella primavera del 1908, scoppiò ad Agropoli una letale e violenta Epidemia Tifoidea, dovuta alle scarse condizioni igieniche e all’inquinamento dei pozzi artesiani, che in due mesi uccise numerosi agropolesi. Grazie all’intenso e professionale impegno del Dott.Emanuele Di Sergio, l’epidemia fu debellata in poche settimane. Il suo buon cuore lo portò a risarcire personalmente, per gli abiti e gli oggetti che aveva dovuto bruciare per evitare ulteriori contagi, le persone più indicenti. Il Comune di Agropoli gli offrì un’ingente gratificazione, ma non l’accettò, desiderando che fosse elargita agl’infermi poveri.

Il 9 agosto 1908, con grandi festeggiamenti pubblici, organizzati da un Comitato presieduto dal Conte Giovanni De Vargas, gli fu conferita una medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: “Mentre il paese era funestato da una epidemia di tifo, seppe circoscrivere il morbo prodigando cure assidue ed intelligenti e dimostrando rare virtù di abnegazione”.

Per questa cerimonia furono scattate numerose foto, tra cui una che ritrae l’edicola votiva addobbata con delle bandiere italiane e con lo stemma della Casa Reale dei Savoia. Quindi è pensabile che gli agropolesi, per la grazia ricevuta nella fine dell’epidemia, abbiano voluto innalzare l’edicola votiva in onore della Madonna. D’altronde non abbiamo nessun documento precedente che ci testimonia la presenza dell’edicola votiva.

“Nel mese di febbraio del 1985”- racconta Raffaele Rizzo – “Don Cesare Caradonna ricostruì l’edicola votiva molto fatiscente, a pericolo crollo, affidando i lavori a Edoardo Salvati, in base ad un disegno realizzato da Umberto Costa, e in quell’occasione fu restaurata anche la Madonnina. M’interessai della raccolta fondi e dopo qualche mese, con una solenne Processione, la Madonnina fu ricollocata nella nuova edicola”.

A distanza di quarant’anni circa, Don Carlo Pisani ha dato vita ad un nuovo restauro della Madonnina “Stella Maris”, ridando luce, speranza e vigore alla devozione mariana degli agropolesi.

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