La proposta di legge del senatore Gasparri riporta alla luce un tema a lungo dibattuto in campagna elettorale, l’aborto.
Nonostante le continue smentite del centrodestra, la prima “mossa” del senatore di FI in questa terza legislatura, ha a che fare proprio con le norme che riguardano la materia. “Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito”, così è intitolata la proposta presentata il 13 ottobre nella prima seduta di Palazzo Madama.
Ma di cosa tratta nello specifico?
Sappiamo che l’art. 1 del c.c. riconosce la capacità giuridica, vale a dire la titolarità di poteri e doveri giuridici, ad ogni soggetto al momento della nascita e che la stessa si perde soltanto al momento della morte. Per Gasparri invece non è così.
Il provvedimento infatti recita: “Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento. I diritti patrimoniali che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”.
Non contento, tra gli altri testi depositati dal Senatore sul tema abbiamo: l’introduzione del “reato di surrogazione di maternità commesso all’estero”, e l’istituzione della Giornata della vita nascente.
Critiche per chi sostiene che i diritti delle donne vengano messi in discussione
Ovviamente non sono venute a mancare le critiche di chi già vede i diritti delle donne in pericolo, ed anche per i nostri lettori, si tratta di un vero e proprio passo indietro (55%). C’è poi chi afferma di essere d’accordo con quanto proposto (30%) e chi non è francamente interessato (15%).
È da sottolineare un altro dato importante: la maggior parte dei votanti che si sono detti a favore degli emendamenti sono di sesso maschile.
Tuttavia, oltre ai testi citati, Gasparri ha ne depositati altri dieci, tra i quali: “Ripristino della festività nazionale del 4 novembre” (il giorno delle forze armate) e il “Divieto dell’impiego di prodotti costituiti da infiorescenze di cannabis per uso ricreativo” (la cannabis light). Ma il senatore non è il solo.
La nuova legislatura difatti, sembra proprio essere partita in quinta: già 505 i ddl presentati. A detenere il record è la deputata di FI Michela Brambilla che ha depositato ben 45 testi il cui tema è sempre lo stesso: «Affido degli animali in caso di separazione dei coniugi», «Disciplina dei reati contro gli animali, «Disposizioni per la tutela del benessere degli animali», “Riconoscimento di conigli ed equini come animali d’affezione».
Ci sono poi le proposte di Giuseppe Conte sul salario minimo, sul conflitto d’interesse, l’ eutanasia e sul suicidio assistito, e quelle di Nicola Fratoianni di Sinistra italiana in materia di riduzione di orario di lavoro, delocalizzazioni, licenziamenti e numero identificativo sulle divise delle forze dell’ordine.
Quanti di questi emendamenti vedremo trasformati in legge?