Si conclude il procedimento giudiziario relativo al concorso per due vigili indetto dal comune di Ascea. Ad essere contestata la violazione del segreto dell’anonimato. Due i candidati che avevano presentato ricorso al Consiglio di Stato per la riforma di una sentenza del Tar che aveva già dichiarato nullo il concorso. Anche in appello, però, è arrivata la stessa decisione.
Concorso vigili ad Ascea: i fatti
I fatti risalgono al maggio 2015. Il Comune asceota pubblicò un bando per l’assunzione di due vigili, nel dettaglio delle unità a tempo indeterminato e parti time di agenti di polizia locale categoria C. Cinque i candidati che avevano superato le prove.
Alcuni di questi fecero ricorso alla giustizia amministrativa. Ad essere contestata la decisione della commissione di far apporre agli elaborati le firme dei candidati. Per i giudici del Tar di Salerno ci fu la violazione del principio dell’anonimato. Ciò benché gli elaborati dovevano comunque essere «corretti in sede pubblica, alla presenza dei candidati medesimi, senza che la commissione avesse alcun margine di discrezionalità».
A sette anni e mezzo da quella prova molto contestata, è il verdetto del Consiglio di Stato che fuga ogni dubbio. I giudici hanno confermato che la prova concorsuale violò il principio dell’anonimato. Concorso nullo, querelle sul concorso per i vigili ad Ascea finita.