Caretta Caretta: Campania sul podio d’Italia per nidi grazie al Cilento

Si conclude la campagna di monitoraggio della costa alla scoperta di tracce di caretta caretta. Bene la Campania

Di Carmela Di Marco

Le regioni del Sud Italia si confermano nursery per le tartarughe caretta caretta. In attesa che si schiuda l’ultimo nido del Cilento, a Palinuro, il bilancio della stagione di nidificazione premia Calabria, Sicilia, Campania per numero di nidi.

Caretta caretta: i numeri dell’estate 2022

Sono i 126 quelli rinvenuti dall’insieme delle associazioni in campo per la ricerca, il monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi sugli arenili italiani.

Hanno lavorato al monitoraggio del litorale più di 250 volontari. Questi hanno abbracciato la causa di Legambiente dedicando il loro tempo libero alla ricerca di tracce di mamma tartaruga sulla sabbia, a mettere in sicurezza i nidi individuati e a proteggerli fino alla schiusa dei tartarughini.

I dati dell’Italia

Il numero di nidi rinvenuti dai volontari quest’estate conferma come l’Italia, ormai, sia una tappa fissa per le femmine di tartaruga Caretta caretta. A tenere la testa della classifica è la Calabria dove sono stati scoperti e messi in sicurezza ben 39 nidi, a seguire la Sicilia con 35 nidi, la Campania con 25 siti, la maggior parte dei quali in Cilento.

La campagna

La campagna Tartawatchers si conferma un valido strumento per tutelare le tartarughe marine Caretta caretta e più in generale la biodiversità dei nostri mari. Per il secondo anno consecutivo, i volontari di Legambiente e delle altre associazioni sono riusciti a tenere sotto osservazione chilometri e chilometri di costa tutelando al meglio i nidi di mamma tartaruga e i suoi piccoli.

La tartaruga Caretta caretta è infatti una specie costantemente sotto pressione antropica sia in mare sia sulla terraferma; l’ovodeposizione e la schiusa delle tartarughe sono momenti delicati ed è necessaria la collaborazione di tutti per far sì che tutto vada a buon fine.

Ma i pericoli continuano in mare aperto: solo poche tartarughe riescono ad arrivare in età riproduttiva perché tanti esemplari sono vittime di collisioni con barche, catture accidentali e ingestione di plastica.

Il commento

La buona notizia – dichiara Stefano Di Marco, Coordinatore dell’Ufficio Progetti di Legambiente e responsabile della campagna Tartawatchers – è che dal prossimo anno partirà un nuovo ambizioso progetto europeo finanziato grazie al Programma LIFE e che vedrà coinvolti 13 diversi partner di Italia, Spagna e Francia. Il progetto, denominato LIFE TURTLENEST e coordinato da Legambiente, si propone di proteggere adeguatamente le nuove aree di nidificazione della Caretta caretta nel Mediterraneo occidentale dove, a causa degli effetti del cambiamento climatico, il numero dei nidi sta sensibilmente aumentando e dove è necessario ridurre le minacce derivanti dalle attività antropiche in primis quelle legate al turismo”.

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