Maretta in seno all’amministrazione comunale di Agropoli, guidata dal sindaco Mutalipassi. Il primo cittadino, infatti, nei giorni scorsi ha forse preso atto dell’inoperatività del suo esecutivo e dei membri del consiglio comunale ed ha revocato il decreto di assegnazione delle deleghe ai consiglieri per assegnarne di nuove. Un modo per provare a rilanciare la sua maggioranza e frenare quel calo di popolarità che al momento pare inarrestabile.
Le nuove deleghe
Nel valzer di deleghe Pietro Paolo Marciano è confermato ai Lavori Pubblici e Urbanistica; Gennaro Russo (Sport e Manutenzione impianti sportivi; Franco Crispino potrà continuare ad organizzare il Settembre Culturale, avendo mantenuto competenze su Cultura e Pubblica Istruzione.
E ancora: confermate le deleghe a Michele Pizza (Rapporti con gli enti e Società partecipate); Nicola Comite (Manutenzione strade, Viabilità e Cimitero); Giuseppe Cammarota (Arredo urbano e Igiene urbana); Mario Pesca (Contenzioso); Giancarlo Santangelo (Manutenzione edifici scolastici e altri immobili comunali).
Le novità sono Maurizio Abagnala (Mobilità e Sicurezza urbana) e Rosario Bruno (Servizi inerenti la disabilità, Rapporti con Centro sociale polivalente, Politiche di integrazione).
Il ridimensionamento dell’assessore D’Arienzo
È in particolare il ruolo di quest’ultimo ad aver innescato le polemiche poiché di fatto andrà ad occuparsi di settori tipici dell’assessorato alle politiche sociali, retto da Maria Giovanna D’Arienzo. Quest’ultima già durante il quinquennio Coppola aveva avuto questa delega. Alle politiche sociali aveva ottenuto ottimi risultati, stabilito buoni rapporti con le associazioni di volontariato e avviato importanti progetti.
Ora, però, sarà Rosario Bruno ad avere un ruolo di primo piano. Una scelta che pare abbia scontentato l’assessore D’Arienzo, notevolmente ridimensionata. Un post sibillino sui social farebbe emergere la sua delusione.
Qualcuno si chiede se il sindaco Mutalipassi prima di firmare il decreto si sia confrontato con lei o abbia agito in autonomia e senza preavviso, come fatto già con il comandante della Polizia Municipale. Fatto sta che sul caso monta la polemica. Anche alcune associazioni hanno manifestato la loro solidarietà all’assessore D’Arienzo.