Solana crypto – Cos’è esattamente e quali sono le previsioni su questa moneta considerata da molti come “the Next-big-Thing”?

Di Redazione Infocilento

L’evoluzione nel settore delle criptovalute è stata dirompente, sia per quanto riguarda i volumi investiti sia per quanto riguarda la proliferazione di opzioni e alternative.

Tra i tanti progetti lanciati negli ultimi anni, alcuni sembrano distinguersi per la chiarezza d’intenti e la solidità alla base degli stessi.

Uno di questi è sicuramente Solana, una crypto la cui missione è migliorare la scalabilità del sistema, al fine di permettere la creazione e crescita di applicazioni decentralizzate (le cosiddette dApp) senza che le stesse siano frenate dal collo di bottiglia prestazionale che caratterizza molte delle altre cripto attive in questa categoria.

Il progetto Solana crypto

Solana si distinguedalla massa grazie alla creazione di un nuovo sistema di timestamp, denominato Proof-Of-History (POH), che supera le riconosciute limitazioni di Proof-Of-Work (POW) e Proof-Of-Stake (POS) .

Questo nuovo sistema di validazione si basa su un ordine automatico delle transazioni, per una semplificazione che consente agli sviluppatori di scrivere e distribuire i propri smart contract in modo indipendente sulla blockchain Solana.

L’obiettivo di questo evoluto sistema di validazione è quello di permettere la scalabilità, mantenendo bassi i costi di transazione. In più, la crypto Solana permette agli sviluppatori di lavorare con tutti gli smart contract compatibili con il compilatore LLVM, libreria tra le più apprezzate, visto che permette di scrivere le applicazioni in Rust e C/C++.

L’evoluzione di Solana

Tutto ha inizio nel 2017, quando, colui che diverrà primo fondatore di Solana, Anatoly Yakovenko, pubblica una bozza di white paper in cui teorizza per la prima volta il sistema che diverrà poi Proof-Of-History.

Il progetto si rivela da subito interessante e ottiene una prima, fondamentale, concretizzazione già l’anno dopo, quando Yakovenko, insieme a due ex colleghi Qualcomm, Greg Fitzgerald e Stephen Akridge creano un primo whitepaper ufficiale.

Solana (conosciuto inizialmente come Loom), nasce ufficialmente, almeno sulla carta, nel febbraio 2018.

Dalla teoria alla pratica

Nello stesso anno prende avvio la raccolta fondi di Solana, che permette di raccogliere circa 20 milioni di dollari dalla vendita di token privati.

Grazie a questi fondi, Solana affronta diverse fasi di testnet che portano al lancio della prima beta che avviene a marzo 2020.

Come funziona Solana?

Questa crypto e la relativa omonima fondazione hanno un obiettivo chiaro in mente. Solana nasce infatti con l’intento d’implementare una blockchain composta da diversi algoritmi software che in combinazione permettono di rimuovere eventuali colli di bottiglia prestazionali.

Oggi Solana basa la propria funzionalità su due diversi modelli che interagiscono tra loro allo scopo di creare una blockchain scalabile, sicura e decentralizzata.

Ecco come funziona:

  • PoS, Proof-of-Stake, permette ai validatori di verificare le transazioni in base al numero di monete o token in loro possesso
  • PoH, Proof-of-History, permette invece di eseguire le azioni di timestamp e la conseguente verifica in tempi molto rapidi

Solana si pone quindi come diretta concorrente di Ethereum (ETH), rispetto alla quale presenta alcune caratteristiche vincenti.

Solana vs Ethereum

La differenza maggiore tra queste due crypto è data dal sistema di validazione, con Ethereum che utilizza un sistema Proof-of-Work, affidabile ma molto dispendioso dal punto di vista energetico e di tempo, visto che ogni transazione per essere convalidata richiede la risoluzione di problemi complessi.

Questa differenza permette a Solana di arrivare a 50000 transazioni al secondo, contro le sole 15 del sistema Ethereum. La differenza di sistema si ripercuote poi anche sul costo medio di transazione, che è abbondantemente sotto al centesimo di Euro per Solana ma può arrivare fino a 70 euro per Ethereum.

Ethereum mantiene però un vantaggio di tipo storico, visto che questa crypto è presente da più tempo sul mercato. A mantenere alta l’attenzione su Ethereum c’è anche l’annuncio del passaggio dal sistema Pow a quello PoS (Proof of Stake) che dovrebbe riportare competitività alla stessa.

 

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