Sustainability first” è il vero e proprio mantra dell’Azienda dai camion bianchi e rossi, il Gruppo SMET che da 75 anni opera nel settore della logistica. E in questa direzione che è andato l’incontro di martedì 4 ottobre a Milano con i vertici di Volta Trucks, azienda di origine svedese con sede a Londra specializzata nella progettazione e costruzione di veicoli per la movimentazione delle merci ad impatto ambientale zero. Gli ingegneri di SMET hanno potuto conoscere da vicino la tecnologia di Volta Trucks, mentre i drivers del gruppo hanno effettuato alcuni test con il prototipo dell’autocarro elettrico sul tracciato dell’autodromo di Varano.
Quello concepito dall’azienda svedese è il primo truck elettrico da 16 tonnellate, progettato specificamente per la logistica in ambito urbano. Destinato al mercato europeo, sarà sviluppato nelle città di Milano, Parigi, Madrid, Londra, Radstad e Ruhr. La produzione in serie è prevista a partire dal prossimo anno. Insieme alla ecosostenibilità, altro punto di forza del nuovo veicolo è la sicurezza. La cabina di comando prevede la seduta del conducente in posizione centrale e, grazie ad una vetrata panoramica, il campo visivo è di 220 gradi, eliminando di fatto i punti ciechi.
«Ci siamo interessati a questo progetto – ha spiegato Domenico De Rosa, amministratore delegato del Gruppo SMET – perché ci è sembrato molto concreto e con una notevole vision di prospettiva. Il nostro Gruppo ha ormai da anni impostato la propria marcia sulla sostenibilità con la scelta intermodale e anche nella distribuzione vogliamo continuare ad essere neutral carbon».
L’attenzione ai prodotti innovativi e green che si affacciano sul mercato conferma la scelta del Gruppo SMET che è stato tra i precursori dell’opzione della sostenibilità, facendola propria ben prima che divenisse un’esigenza e, al tempo stesso, un’opportunità generalizzata grazie al Green Deal dell’Unione europea. A testimoniarlo sono il sostegno deciso ad una politica dei trasporti basata sull’intermodalità e i tanti investimenti compiuti dal Gruppo negli ultimi anni per dotare la flotta Smet di ulteriori veicoli ecologici di ultima generazione, in un’epoca di grandi incertezze dovute alla pandemia prima e al conflitto tra Russia e Ucraina poi.