Caro energia, arriva il Decreto che prevede regole per la riduzione della temperatura e quindi giorni in meno per l’accensione dei riscaldamenti. Lo ha reso noto il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che ha firmato il Decreto relativo a “i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale”.
Riscaldamenti, nuove regole: cosa prevede il Decreto del MITE
Le misure garantirebbero un risparmio di 2,7 miliardi metri cubi di gas e di conseguenza una riduzione delle spese.
In sintesi le nuove disposizioni prevedono quindici giorni in meno sul calendario dell’accensione dei riscaldamenti negli edifici, riduzione della temperatura di un grado e di un’ora al giorno. Il decreto esclude da queste novità ospedali, asili, piscine, saune e alcune attività industriali e artigianali.
Sulla base di queste regole a Milano anziché il 15 ottobre il riscaldamento partirà il 22 e sarà spento il 7 aprile anziché il 15; a Roma, invece, il riscaldamento previsto dal primo novembre fino al 15 aprile sarà dall’8 novembre al 7 aprile. La temperatura nelle abitazioni, che è fissata a 20 gradi per convenzione, dovrà scendere a 19.
L’allarme dei comuni
Intanto i comuni sono pronti a chiedere aiuti per il caro energia. Le nuove regole sui riscaldamenti non bastano. Dagli enti locali la proposta di 200 milioni da inserire nel dl Aiuti quater, e poi 800 milioni in legge di bilancio che potranno valere anche per il 2023 per le situazioni più critiche dei bilanci comunali.
A renderlo noto il delegato alla finanza locale dell’Anci, Alessandro Canelli annunciando “un pacchetto di misure anche tecnico-contabili per fermare il calo delle entrate dei comuni previsto per il 2023 e per far fronte al perdurare dell’incremento dei costi energetici“.