Aumenta la pressione fiscale, cala il potere di acquisto per le famiglie. Lo rende noto l’Istat nell’ambito della sua analisi trimestrale sui conti della Pubblica Amministrazione. La pressione fiscale è arrivata fino al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto ad un anno fa.
Pressione fiscale in aumento sulle famiglie
Ciò ha comportato un flessione del potere di acquisto delle famiglie, che per ora è lieve ma rischia di aumentare ulteriormente in caso di aumento dei prezzi e delle spese per le utenze. Il tasso di risparmio, invece, è diminuito di 2,3 punti percentuali, attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico.
Come cambiano le abitudini
Questa situazione ovviamente incide anche sulle scelte delle famiglie. L’aumento della pressione fiscale, infatti sta cambiando abitudini e consumi.
Cresce il ricorso ai discount, soprattutto alimentari. Un modo per risparmiare e far quadrare i conti. Questo genere di attività, secondo gli ultimi dati elaborati da Nielsen like4like per Fida Confcommercio e per Federdistribuzione, mostrano un balzo di oltre il 10% del fatturato a settembre a danno degli altri supermercati.
Una situazione simile la si registra anche in altri settori: si preferiscono sempre di più le attività dove si spende di meno quando c’è possibilità di scelta.